L'armistizio di Violante di Fabio Martini

L'armistizio di Violante IL CASO LE POLEMICHE SULLA GIUSTIZIA Il presidente della Camera ripropone il suo ruolo di mediatore L'armistizio di Violante «Politici e giudici, moratoria di 2 anni» TELESE TERME DAL NOSTRO INVIATO Dietro le lenti degli occhiali, Luciano Violante scruta Clemente Mastella, sorride quando ascolta Maurizio Gasparri, annuisce alle parole di Sergio Mattarella. Ascolta, ma ha una irresistibile voglia di parlare, il presidente della Camera. E così, dopo aver partecipato ad un dibattito della festa dell'TJdr, Luciano Violante accetta di farsi trascinare, tra inciampi e spintoni, nella sala stampa delle Terme e da qui lanciare messaggi importanti, parole che lo rilanciano come figura ecumenica, come candidato al Quirinale. Parole che, sulla questione-giustizia, lo collocano in posizione diversa da quella del suo compagno di partito Walter Veltroni. Eccola la nuova proposta di Violante: cari politici e cari magistrati, «fate una moratoria di due anni», per un periodo non sparatevi addosso, «basta con la boxe, basta, da una parte, con la spettacolarizzazione della giustizia» e dall'altra «basta con i comportamenti irrispettosi di alcuni politici». La commissione di inchiesta su Tangentopoli? Per Violante, a differenza di quel che dice il vicepremier, si deve fare, «soprattutto dopo che colleghi del Polo hanno accettato alcune condizioni poste: no a membri con conflitti di interessi, niente processi ai processi, sospensione della commissione durante il semestre bianco». E in ogni caso «le norme anti-corruzione da approvare non sono sostitutive della commissione». E ancora: le norme sollecitate da Veltroni, in Parlamento sono a buon punto, ma in parte si sono bloccate perché «manca la copertura finanziaria» e chi non l'ha data - spiega senza apparente malizia il presidente della Camera - «è stato il governo». Aggiunge Violante: «Conoscendo la serietà del vicepresidente del Consiglio, penso che la copertura, una ventina di miliardi, verrà presto assicurata». E in serata, da Roma, arrivava il segnale atteso da Violante: Franco Frattini, presidente del Comitato per i servizi ed esponente di punta di Forza Italia, chiosava così: «La linea proposta da Violante è giusta, ha capito che il nostro impegno è serio». E così, con le sue proposte, fatte con la proverbiale sottigliezza, Luciano Violante cerca di rilanciare la propria immagine di personaggio super- partes. Proprio lui, ex magistrato, amico vero di magistrati, accusato di essere stato il capo del «partito dei giudici», proprio lui propone oggi a politici e magistrati una pace, una moratoria. E in questo c'è, implicito, anche un messaggio al Polo e in particolare a Silvio Berlusconi: sono io che posso garantire lo «scambio». E perché no, proprio dal Quirinale. E Violante le sue mosse giu¬ ste le ha già fatte da tempo. Di amnistia - argomento che sta particolarmente a cuore a Berlusconi - è stato proprio lui a parlare per primo. In una intervista al Foglio di fine 1997, Violante disse che «di soluzione politica, presumibilmente, si potrà parlare dopo quella che giornalisticamente si definisce restituzione del maltolto». E così, in questa fase, Violante non ha alcun interesse a riproporre un messaggio già lanciato. E infatti dopo che due giorni fa, proprio da Telese, Walter Veltroni non aveva del tutto escluso l'ipotesi di un'amnistia dopo l'approvazione delle norme anti-corruzione, ieri Violante ha spiegato in dettaglio in cosa consisterebbe la sua proposta di moratoria. In particolare per quanto riguarda i magistrati: «E' fondamentale la de-spettacolarizzazione della giustizia: i magistrati dovrebbero smmtterla con le conferenze stampa, basta con le riprese tv dei processi e, se un magistrato deve replicare, lo faccia attraverso il Csm». E durante il dibattito con Mattarella, Gasparri e Cardinale, Violante aveva ricordato che «la corruzione è stato un fenomeno enorme che ha coinvolto politici, imprenditori, ma anche magistrati». I politici? Anche loro hanno le loro colpe e dunque «i comportamenti irrispettosi dei singoli parlamentari siano sanzionati dai gruppi parla mentari». Fabio Martini Frattini: il sì alla commissione ci soddisfa Luciano Violante

Luoghi citati: Roma, Telese Terme