Ridda di voci e smentite sulla corsa alla Bnl
Ridda di voci e smentite sulla corsa alla Bnl Il Banco de Bilbao, candidato «numero 1», annuncia un incontro al Tesoro con i possibili pretendenti Ridda di voci e smentite sulla corsa alla Bnl Moody's ha messo sotto osservazione il rating degli spagnoli ROMA. Il Banco de Bilbao y Vizcaya conferma ancora una volta il suo interesse per la Bnl e da Madrid fonti della banca spagnola fanno sapere che è «una entrada europea muy importante». Aggiungono che molto probabilmente domani o venerdì si terrà, a Roma presso il Tesoro, il vertice tra i possibili componenti del nucleo di azionisti stabili della Banca Nazionale del Lavoro. Tra di essi come ha già spiegato via XX Settembre - il ruolo di «pivot» spetta appunto al Banco de Bilbao che se lo è guadagnato di diritto dichiarandosi disponibile a rilevare il 10% (ma anche ad arrivare al 20%) del capitale della banca del Tesoro ad un prezzo prefissato, condizioni che invece l'altro contendente (Ina insieme a Credit Suisse First Boston) non aveva voluto accettare. H vertice rappresenta il punto di arrivo di una serie di fitti contatti tenuti negli ulti¬ mi giorni e che - ormai a ridosso dell'inizio del road show - non hanno ancora portato ad individuare neppure approssimativamente la composizione del nocciolo duro, al quale dovrebbe andare il 25% del capitale Bnl. Se non ci sono certezze sugli istituti in corsa per affiancare gli spagnoli, non manca invece una ridda di voci e di ipotesi giornalistiche, peraltro regolarmente smentite dagli interessati, sui possibili partner. Oltre all'Ina, che comunque resta sempre in campo, ieri si è parlato di Comit, ma fonti della banca hanno definito «senza fondamento» la possibilità di un intervento dell'istituto di piazza della Scala. Un altro possibile coinvolgimento, del quale si è sussurrato, riguarderebbe il gruppo San Paolo-Imi, ma anche in questo caso non si è trovata nessuna conferma, anzi, negli ambienti finanziari torinesi si è fatto notare che nel caso in cui il gruppo Sanpaolo-Imi volesse manifestare un interesse per la privatizzazione della Bnl, avrebbe l'obbligo di comunicarlo alla Sec di Wall Street (l'equivalente americano della nostra Consob) dove i titoli Imi sono quotati. Ricordano ancora le stesse fonti che ai due amministratori delegati del gruppo, Rainer Masera e Luigi Maranzana spetta in queste settimane il compito di tradurre sul piano operativo le linee generali del progetto di integrazione tra i due istituti deliberato dalle rispettive assemblee degli azionisti del 30 luglio scorso. L'ipotesi di un interesse da parte di Imi-San Paolo era stato visto, in un primo momento, come il possibile rafforzamento di una sorta di «asse spagnolo» in Italia, dal momento che tra gli azionisti del San Paolo di Torino figura il Banco de Santander con il 6,81% del capitale. Infine non sono mancati, ancora una volta, i riferimenti ad alcune banche popolari come la Novara e la Verona, un «leitmotiv» ricorrente negli ultimi tempi. Il Banco di Bilbao y Vizcaya (Bbv) resta dunque il candidato «numero 1» all'acquisizione di Bnl e se la crisi delle borse latino-americane non gli fa mutare strategia, allarma però Moody's, che mette «sotto osservazione» il rating (Aa2) debito a lungo termine e i depositi dell'istituto di credito spagnolo. L'agenzia di valutazione del debito americana prevede infatti di dover rivedere al ribasso il «rating», a causa del rischio che si profila per il gruppo Bbv, fortemente esposto in Sud America. Nessun cambiamento, invece, per le obbligazioni a breve termine del Banco che - per Moody's - è comunque ritenuto «un'istituto finanziario stabile e forte». [fr; bu.]
Persone citate: Luigi Maranzana
Luoghi citati: Boston, Italia, Madrid, Roma, San Paolo, Sud America, Torino
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