«Eurotassa restituita entro la Befana»

«Eurotassa restituita entro la Befana» Prodi esulta per l'avanzo: ecco la prova che facciamo bene. Vìsco: rimborsi imminenti «Eurotassa restituita entro la Befana» Conti pubblici in ripresa ROMA. Le cifre dei conti pubblici sono - una volta tanto - musica per le orecchie di Prodi e di Ciampi: il fabbisogno si riduce e agosto ha regalato addirittura un avanzo non previsto di 5300 miliardi, il rapporto debito pubblico-Pil è sempre più virtuoso (a fine anno sarà del 2,6%) e la riforma Visco comincia a dare i suoi frutti col risultato che la pressione fiscale potrà essere allentata. Dulcis in fundo: l'eurotassa potrebbe essere restituita al 60% già a fine anno, o al massimo per i primi del '99, secondo quanto ha detto il ministro Visco al tgl. Per la Befana, dunque. Anzi, «tutto quello che riusciremo a recuperare dell'evasione - ha detto il ministro - sarà restituito ai contribuenti sotto forma di riduzioni d'imposta». Così stanno le cose. O questo almeno dicono i numeri del Tesoro, a tutta conferma che la cura CiampiProdi-Visco è stato un toccasana non effimero per la nostra economia pubblica e - se tanto mi dà tanto - bisogna continuare su questa strada. Dunque - è il messaggio che il governo invia al Paese, ai sindacati e alla sua maggioranza - la legge finanziaria che si va a definire già da questa settimana, deve muoversi entro le linee guida tracciate dal dpef, senza inventarsi scappatoie. In agosto dunque, il settore statale ha registrato un avanzo di 5300 miliardi, mentre nello stesso mese dello scoso anno era stato registrato un disavanzo di 1960 miliardi. «U fabbisogno di cassa dei primi otto mesi del 1998 - si legge nella nota ministeriale - ammonta complessivamente a circa 39.700 miliardi, a fronte di un disavanzo dell'analogo periodo del '97 pari a 31.492 miliardi». Il trend del fabbisogno, inoltre sempre secondo il Tesoro - dovrebbe migliorare progressivamente nei mesi venturi fino a confermare per l'anno in corso il disavanzo del '97 (52 mila miliardi) a tutto vantaggio del rapporto debito-Pil che dovrebbe assestarsi su 2,6%. Il ministro Ciampi ha detto al Giornaleradio Rai come «lo stato di buona salute dei conti pubblici confermi tre cose: che il risanamento effettuato nel '97 è stato sostanzia le ed ha effetti duraturi; che non vi sarà alcun bisogno di manovre ag giuntive per il '98 e per il '99 si pro¬ cederà secondo quanto indicato nel maggio scorso nel Dpef e - infine che la riforma fiscale del ministro Visco sta funzionando bene e porta a una riduzione della pressione fiscale». Anche il presidente del Consiglio Prodi ha esultato per i risultati ottenuti: «Il miglioramento dei conti pubblici dimostra la solidità dell'azione di risanamento del governo e l'attendibilità del programma già delineato nel Dpef, inoltre assicura il rispetto pieno degli impegni assunti in sede europea». Questo è lo stato dei fatti alla vigilia del primo risolutivo incontro che si terrà domani, tra i ministri economici, per definire i termini della finanziaria. La manovra sarà, come già annunciato, di 13.500 nuliardi e sarà costituita soprattutto di tagli. Le linee di indirizzo che il governo si è dato sono sostanzialmente tre: primo, un «patto di stabilità interna» con gli enti locali al fine di sensibilizzarli ad una riduzione della «spesa sociale superflua» (in pratica meno prestazioni sociali a chi ha redditi alti); secondo, una rinnovata lotta ai falsi invalidi; e infine una nuova passata di forbici ai bilanci ministeriali nonché a quelli di Poste e Ferrovie. Più in dettaglio, il governo pensa ad una lotta all'evasione contributiva che consenta di recuperare i crediti Inps (40 mila miliardi). Con la riforma delle riscossioni all'esame del Parlamento si prevede di raccoglierne circa 12 mila in tre anni (quindi 4 mila già nel '99). Lise (indicatore della situazione economica, meglio noto come riccometro) vedrebbe inaspriti i propri parametri con relative abolizioni di prestazioni ai «ricchi». Difficile quantificare i possibili risparmi. Per quanto riguarda la Sanità, l'intenzione sarebbe di intervenire sui centri di spesa che sfondano il tetto previsto. I risparmi ammonterrebbero a circa 1000 miliardi. Il blocco del turnover nel pubblico impiego potrebbe essere esteso ai dipendenti non contrattualizzati (magistrati e alti dirigenti) risparmiando alcune centinaia di miliardi. Allo studio resta anche l'ipotesi di «carbon tax» cioè di un prelievo sui prodotti mquinanti, ma ad invarianza di gettito. Raffaello Musei

Persone citate: Ciampi, Prodi, Visco

Luoghi citati: Roma