Doping, il caldo vota il sì alla linea dura

Doping, il caldo vota il sì alla linea dura Raggiunto l'accordo Coni-Federcalcio Doping, il caldo vota il sì alla linea dura Controlli a sorpresa su sangue e urine Toro, sequestrate le cartelle cliniche Luciano NizzolaTORINO. «Abbiamo mostrato loro ogni cosa, con la massima tranquillità e pieno spirito di collaborazione: le cartelle mediche dei calciatori, e gli armadietti in cui conserviamo i farmaci e gli integratori, dall'aspirina alla creatina». Così il responsabile dello staff medico del Torino Calcio, Roberto Campini, ha commentato la visita degli ispettori dell'Asl 1, arrivati ieri (dopo un analogo «blitz» alla Juventus nei giorni scorsi) negli spogliatoi granata per fotocopiare la documentazione sanitaria dei calciatori che hanno militato nel Torino negli ultimi dieci anni. Qualche giornalista è trasecolato: «Creatina? Ha detto creatina? La sostanza su cui indaga Guariniello?». «Sì, l'ho detto - ha ribadito serafico il dottore -. E allora? Non è una sostanza vietata». I tre funzionari dell'Asl sono arrivati ad Orbassano, al centro della Sisport dove i giocatori si stavano allenando, alle 11. Se ne sono andati dopo le 18. Una visita attesa, per certi versi annunciata, figlia dell'indagine che il procuratore aggiunto alla pretura Raffaele Guariniello sta portando avanti con determinazione sul doping nel calcio. Tema scottante, al centro anche della giunta del Coni di ieri, dalla quale sono intanto uscite due indicazioni. La conferma, da parte di Federcalcio e Coni, della volontà di avviare controlli con esami incrociati sangue-urine fin dall'inizio del campionato. E poi, Mario Pescante ha spiegato: «Ha partecipato alla Giunta anche il professor Giorgio Santini, presidente della Federazione medici sportivi. Gli abbiamo chiesto pene più severe per i medici che praticano doping. Vorremmo che si arrivasse alla radiazione». Una risposta indiretta al vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni, che nell'incontro con Pescante aveva invocato pene severe per i medici che usano sostanze proibite, cui ha fatto eco il parlamentare europeo Danilo Poggiolini: «I medici che prescrivono sostanze dopanti devono essere sospesi o espulsi dall'Ordine, prima ancora che dalla Federazione medici sportivi». Ma, mentre a Roma si discuteva di «punizioni» per chi somministra farmaci vietati ai calciatori, a Torino si continuava a lavorare sodo per capire, a monte, che Pescante:che sommfarmacivanno Duranttrovata negli spdella sgra «I medici ministrano proibiti radiati» il blitz creatina ogliatoi quadra nata cosa sia «dopante» e che cosa no. Che cosa possa nuocere alla salute dei calciatori, e che cosa no. E' uno dei filoni principali dell'inchiesta di Guariniello: ed è per questo che ieri altri ispettori sono stati inviati dal magistrato a Roma, con destinazione il ministero della Sanità. Dovevano acquisire nuovi elementi utili ad accertare se certe sostanze, creatina in testa, siano alimenti o siano farmaci a tutti gli effetti. «Noi, la creatina l'abbiamo usata anche in tempi recenti» ha detto a Orbassano il dottor Campini una volta congedati gli ispettori deh'Asl. «Siamo tranquilli, lo sarei anche se mi chiamasse a deporre il magistrato. Gli ispettori hanno controllato e fotocopiato cartelle mediche anche molto vecchie, di dieci anni fa. Del resto, siamo tra le società che preparano con maggior cura e completezza le cartelle cliniche dei giocatori. Ovviamente, scriviamo solo le cose importanti: le ragioni per cui un calciatore salta una partita, o la ripresa dopo un infortunio». Che pensi il Torino della creatina, sembra evidente: visto che il «blitz» era in qualche modo atteso, lasciare la sostanza negli armadietti voleva evidentemente sottolineare che non c'era nessun motivo di nasconderla: per Campini si tratta di un integratore, che si può assumere, pur senza esagerare, senza problemi. Tra la documentazione portata via in copia dagli ispettori c'era anche quella del campionato '95-96, quello di cui ha parlato al pm l'ex granata Falcone. Se più di un bianconero ha detto di aver preso cucchiaini di creatina senza danni apparenti, Falcone avrebbe spiegato al pm che lui, a pigliarla, era ingrassato tre o quattro chili, e aveva pure qualche disturbo, tanto che la squadra smise di assumere, alla fine, l'integratore. Ieri, il pm ha continuato nella linea di riserbo assunta fin dalle prime battute dell'inchiesta. Dopo la parata di star del pallone in procura, non gli interrogatori di giocatori come Ronaldo, Vialli e Del Piero, e la sfilata di super-dirigenti come Pescante e Nizzola, gli interrogatori paiono per ora sospesi. Ma è chiaro che l'inchiesta riserverà presto nuovi colpi di scena. Giovanna Favro Pescante: «I medici che somministrano farmaci proibiti vanno radiati» Durante il blitz trovata creatina negli spogliatoi della squadra granata l Luciano Nizzola

Luoghi citati: Orbassano, Roma, Torino