Un delitto davanti al cardinale
Un delitto davanti al cardinale Agguato ad un imprenditore mentre il porporato passava con il vescovo di Asti Un delitto davanti al cardinale Sodano assiste la vittima MONCALVO. Gli hanno sparato due colpi di pistola all'addome. Forse, ma è solo un'ipotesi, un debito non saldato con qualche usuraio ha scatenato la furia omicida. Lui è riuscito a trascinarsi dal cortile della sua officina, adagiata nella campagna astigiana, fino alla statale per Casale, distante pochi metri. Poi è stramazzato, mentre cercava aiuto. Raffaele Volta, 60 anni, imprenditore agricolo e commerciante di trattori usati, abitante nella cittadina aleramica, ai confini con il Casalese, era ormai agonizzante. Sul ciglio della strada, tra gli altri soccorritori è apparso anche il vescovo di Asti, Severino Poletto. Il presule, insieme al cardinal Angelo Sodano, Segretario di Stato vaticano, stava andando in visita al santuario di Crea. I due prelati hanno fatto fermare il corteo di auto, con la scorta. Monsignor Poletto è sceso ed è corso vicino al moribondo. Ricorda il presule: «Subito abbiamo pensato ad un incidente: c'erano già anche i carabinieri. Mi sono avvicinato a quell'uomo. Era riverso sull'asfalto. Ho provato a chiedergli come stava: lui parlava a fatica, un rantolo. Gli ho prescritto una giaculatoria, poi, come sempre avviene nei casi più gravi, gli ho dato l'assoluzione». Una scena toccante, mentre gli infermieri di un'ambulanza prestavano le prime cure. Raffaele Volta ha però perso conoscenza: è spirato poco dopo. Un delitto ancora senza un movente certo. Anche se si fa strada l'ipotesi di un regolamento di conti o di una vera esecuzione maturata nel mondo dell'usura. Non ci sono testimoni. «Abbiamo sentito dei colpi, poi qualcuno che si lamentava. Siamo corsi fuori: là, sulla strada, c'era quell'uomo per terra», ricordano gli abitanti di una villetta, a mezza collina, sull'altro versante. Si è fermata anche un'altra auto: quella di un rappresen¬ tante di Santo Stefano Belbo, Nino Scotto, 33 anni, con a bordo la fidanzata Lucia. «Erano appena arrivati i carabinieri ricorda il conducente -: ho accostato pensando ad un incidente. Quell'uomo si lamentava. Credevo fosse caduto nel fossato o magari investito da una macchina». Raffaele Volta, pantaloni da lavoro viola e camiciotto a righe si lamentava piano. «Mi hanno preso in pancia» ha detto al sottufficiale dell'Arma. «Ma chi ti ha preso, come?» ha cercato di capire il maresciallo. Forse proprio il fatto che i carabinieri siano arrivati pochissimi minuti dopo la sparatoria, potrebbe rivelarsi decisivo nell'indagine. Volta, mentre la vita gli sfilava via, ha fatto il nome del suo carnefice? Su questo particolare c'è il più stretto riserbo. Sembra invece accertato che per uccidere sia stata usata una semiautomatica (forse una calibro 9). I carabinieri del colonnello Antonio Colacicco (comandante provinciale dell'Arma) e il sostituto procuratore casalese, Maria Paola Marrani, indagano ora sul passato della vittima. Originario di Fossano, dal '59 residente a Moncalvo, in via Cissello, era sposato con Maria Agosti. La vittima ha un figlio, Maurizio, 35 anni. Un altro fi¬ glio, Emanuele, era rimasto vittima, anni fa, di un tragico infortunio sul lavoro, nella stessa azienda dove ieri è avvenuto il delitto. Soprattutto si dovrà accertare quale fosse la reale consistenza economica del suo patrimonio. Qualcuno sussurra che avesse contratto mutui, dopo che qualche inverno fa la neve aveva fatto crollare il tetto del suo capannone. Un danno ingente, per far fronte al quale l'imprenditore moncalvese avrebbe chiesto dei prestiti. Forse era finito nella rete di un giro di usurai? Franco Binello Il luogo dove è stato ucciso l'imprenditore astigiano
Luoghi citati: Asti, Casale, Fossano, Moncalvo, Santo Stefano Belbo
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