Scoppia il feeling fra lega e Udr di Fabio Martini
Scoppia il feeling fra lega e Udr L'ex ministro del Carroccio: abbiamo tanti punti in comune, anche noi vogliamo un Presidente picconatore Scoppia il feeling fra lega e Udr Maroni va a Telese: vi posso chiamare amici? TELESE TERME DAL NOSTRO INVIATO Sarà lo scirocco del Sannio, sarà quella platea piena di ex de, ma Bobo Maroni parla come un vero democristiano: «Non so se posso usare il termine, ma lo uso: agli amici dell'Udr dico che se voi giocherete la vostra sfida senza mettervi sotto l'ombra dei due poh, io penso che tra voi e noi della Lega ci possa essere lo spazio psr un'azione comune». La platea della festa dell'Udr, tanti ex democristiani gonfi di nostalgia, apprezza Maroni - che bello sentirsi chiamare amici da un nordista - e alla fine il pubblico di Telese sigla con un applauso il nuovo patto tra la Lega e l'Udr. Bossi e Cossiga non ci sono, per incontrarsi pubblicamente aspettano che il feeling diventi amore, ma lo scambio di «effusioni» tra Maroni, Mastella e Buttigliene ha superato qualsiasi previsione. Certo, dietro le quinte c'è già stato un lavorìo sapiente («Di questa alleanza ho parlato con Bossi racconta Mastella - e se Maroni è qui a Telese non è un caso»); certo la Lega e l'Udr sono portati ad allearsi dagli interessi comuni («La legge elettorale - spiega Maroni - e un presidente della Repubblica picconatore andrebbero benissimo») e nelle prossime settimane ci sarà l'incontro in pompa magna tra Bossi e Cossiga. Ma pochi avrebbero potuto immaginare il teatrino messo in sce- na a Telese. E non tanto per gli applausi a Maroni della gente del Sannio - qui c'è da sempre un pubblico alieno al fischio - e Telese non è la tana del lupo sudista, non è Napoli né Palermo. La vera sorpresa è stato il tono dimesso di Maroni. Ecco la descrizione impietosa della situazione della Lega: «Questo bipolarismo - racconta l'ex ininistro - è così debole che non è riuscito ad eliminare un partito emarginato, un partito che è stato messo ai margini come la Le¬ ga...». Maroni, per raccontare le difficoltà della Lega, arriva ad elogiare persino Ciriaco De Mita, seduto al suo fianco: «Come ha giustamente ricordato De Mita, nel profondo Nord la Lega alle ultime amministrative non ha avuto un bel risultato...». Ed ecco come Maroni parla dell'Udr: «Noi ci conosciamo bene», «sappiamo quel che volete voi e voi quel che voghamo noi» e «se l'Udr vota a favore della Finanziaria fa bene». E nel mezzo del dibattito tra Maroni, Veltroni, De Mita, Scognamiglio. Rebuffa e Buttiglione, il moderatore Enzo Carra racconta: «Da queste parti è stato ritrovato un dinosauro, lo Scipionis Amniticus, e non appena lo hanno portato a Milano, lo hanno ribattezzato Ambrosio...». E Maroni: «Mi sembra di buon auspicio per quel che accadrà nei prossimi mesi...». Battutine, si capisce, ma quel feeling così plateale non poteva non insospettire due personaggi come Veltroni e De Mita. Il vicepresidente del Consiglio, non durante il dibattito, ma ai microfoni dei cronisti ha detto: «Non temo questa alleanza, ma la trovo singolare, perché tra le proposte della Lega c'è stata quella di segnare sul polso degli immigrati un numero di matricola. Se dentro l'Udr riconosco il percorso di una parte del mondo cattolico, penso che la coscienza dei cattolici non possa non ribellarsi davanti ad aberrazioni di questo tipo». Ma lo sfottò più pungente all'Udr l'ha rifilato De Mita, che, dopo anni di incomunicabihtà, ha accettato l'invito di Clemente Mastella e gli ha anche stretto la mano: «Voi pensate di farcela di là col Polo, ma non ce la farete. Venite di qua...». E ancora: «Se domani ci sono le elezioni con chi fate le liste? Mi ricordo che da ragazzo, all'Azione cattolica, non sapevo giocare a pallone. Poi tornavo a casa e facevo dribbling, palleggi. Da solo...». Fabio Martini De Mita e Veltroni «Quest'alleanza non riuscirà a decollare mai» L'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni
Luoghi citati: Milano, Napoli, Palermo, Sannio, Telese Terme
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