Piazza Affari maglia nera in Europa di Zeni

Piazza Affari maglia nera in Europa Solo le grandi ammalate (Tokyo +1,86% e Mosca +0,07%) anticipano il risultato diNew York Piazza Affari maglia nera in Europa Ma nell'ultima mezz'ora dimezza le perdite (-2,55%) MILANO. E alla fine, ironia della sorte, le uniche che se la sono cavata con un bel segno più sono state proprio loro, le grandi ammalate, la Borsa di Tokyo (+1,86%) e quella di Mosca (+0,07%). Succede. Come può succedere che dopo il memorabile capitombolo di lunedì (-6,37%) la madre di tutte le Borse, Wall Street, vada su e giù, prima su, poi giù e poi di nuovo su, trascinandosi dietro tutti i mercati europei. Martedì di passione, inevitabile. Con qualche sorpresa gradita - la tenuta di Tokyo, appunto, il tentativo di tenuta di Mosca - e qualche attimo di sconcerto, soprattutto verso metà pomeriggio quando (dopo un buon avvio) Wall Street sembrava aver imboccato la via del ribasso. E meno male che, alla fine, una mezz'oretta prima delle chiusure in Europa, a New York è soffiato un venticello di ripresa che ha riportato su l'indice Dow Jones quanto basta per evitare batoste più gravi. Così, se a Milano il Mibtel ha chiuso in ribasso del 2,55%, a Parigi il Cac (0,15%) ha sfiorato il pari e patta, Francoforte ha chiuso con il Dax giù dello 0,87% ma con l'indice telematico su dello 0,84%, Londra ha perso l'I,5%. Meno peggio del previsto dopo il -6% della notte prima a Wall Street. Anche se, a conti fatti, tra ciclone Asia, crisi dello yen, collasso russo, il mese d'agosto che si è chiuso col ribasso più grave (dopo l'87) del mercato newyorkese ha bruciato sull'altare del dio Orso qualcosa come sei milioni di miliardi: come dire che in un mese, dal primo al 31 agosto, le Borse di tutto il mondo si sono trovate più povere dell'equivalente del prodotto interno lordo di un Paese ricco come la Germania. Tempi duri, insomma. In Asia, Tokyo a parte, dove le nuvole che non fanno presagire bel tempo restano e si fanno vedere nere nere a Singapore (-5,21%) come a Hong Kong (-2,92%), a Bangkok (-1,57%) come a Giakarta (-5,19%). In Russia dove la parentesi di ieri, in coincidenza del summit tra Eltsin e Clinton, a detta degli analisti, non pare foriera di un'inversione di tendenza: magari. A Wall Street dove la volatilità continua a farla da padrona, nonostante i recuperi di ieri che quanto meno hanno evitato uno choc mondiale di proporzioni imprevedibili. E nella vecchia Europa dove, per altro, c'è chi soffre di più (piazza Affari, per esempio) e chi di meno (Parigi). Luci e ombre. Come ieri a Milano che con il suo - 2,55% ha conquistato la maglia nera tra le Borse europee con su e giù, nel corso della giornata, da far temere per le coronarie di molti operatori: quasi 3900 i miliardi scambiati, brutta giornata per le banche che dopo settimane di corteggiamento sembrano all'improvviso aver perso (soprattutto per molti investitori stranieri) ogni appeal, pessime ore per i derivati con oscillazioni fortissime del Fib30. E con ieri, a Milano, fanno cinque: cinque capitomboli consecutivi, una perdita in cinque sedute fra il 13 e il 14% che ridimensiona sotto il 20% (per l'esattezza al 19,4%) i guadagni dall'inizio d'anno. Nessun dramma, insistono gli analisti più seri, ma certo, quel fantastico moltiplicatore dei guadagni che per lunga pezza è sembrata piazza Affari è finito nel cassetto dei ricordi: almeno per ora. Così può succedere che dopo un avvio (-3%) in linea con le aperture delle altre piazze (-2,18% Londra, -2,42% Parigi), in piazza Affari sia successo di tutto, di più. Subito dopo l'una, per esempio, sembrava essersi messa al bello (0,36% soltanto) sull'onda delle voci di un possibile taglio dei tassi americani: se Wall Street collassa, dicono le voci, la Federai Reserve ha pronta come cardiotonico una riduzione del costo del denaro che, tra le cose, è la più gradita ai mercati. Questione di minuti, purtroppo. Alle due è di nuovo onda ribassista: il Mibtel perde lo 0,74%, alle tre 1*1,96%, ma è sul Fib30 che si scatena la speculazione e le speculazioni sui derivati finiscono inevitabilmente per trascinare in basso la Borsa tutta che alle quattro perde il 3,27%. Montagne russe. Wall Street apre bene ma si mangia il rialzo in mezz'ora, un po' tutta Eu¬ ropa accusa il colpo ma è a Milano che alle quattro e mezzo del pomeriggio sembra l'inizio del peggio: il Mibtel crolla del 4,57% e sui titoli bancari si scatena il cataclisma. Il Banco di Roma viene addirittura sospeso al ribasso prima di chiudere a -8,01%, il Sanpaolo perde il 6,53%, il Credit il 7,84%, la Bnl il 5,67%, la Comit il 2,45%: disastro aggravato, dice chi sa, da un maxiordine (si parla di 350 milioni di dollari, oltre 600 miliardi di lire) di vendita su un basket di titoli soprattutto bancari da parte di una banca d'affari americana. Attimi di caos con l'esempio dei venditori stranieri che sembra contagiare tutti. Poi il recupero di Wall Street, che rida fiato anche a piazza Affari che in trenta minuti si riprende un 2%, da -4,57% a -2,55%. Armando Zeni +3,82% lowjojpi IL VALZER 21J036 7559,37 APERTURA 1/9 20.447 C MIBTIL 0.461 7727,00 II DEGLI INDICI 20.549 ill$$(J)&DEi 31/8 QWM$|slSI ; v.A v 16,19 17,00

Persone citate: Clinton, Eltsin