La messa abbassa la pressione di Giorgio Calcagno
La messa abbassa la pressione Secondo lo studio di una prestigiosa università americana La messa abbassa la pressione CHE cosa fa un ricercatore americano sulla porta della chiesa, quando abborda la gente che esce dalla Messa? Scheda età, sesso e titolo di studio, per una indagine demoscopica sui credenti. Presenta un questionario sulla speranza della resurrezione. Chiede ai fedeli come giudichino il rispetto dei loro governanti per l'ottavo comandamento. Metodi vecchi, curiosità superate. Un ricercatore all'avanguardia invita uomini e donne che hanno appena finito di cantare l'ultimo Deo gratias in laboratorio per misurargli la pressione arteriosa. Nella Carolina del Sud, almeno, si fa così. E si arriva a scoprire che le persone più assidue alle funzioni sono quelle con il più basso indice di tensione diastolica. Per chi non prega e non studia quotidianamente la Bibbia i rischi di incidenti vascolari, cerebrali o cardiaci, sono notevolmente più alti. E chissà che cosa deve succedere ai senza Dio, gli studiosi caroliniani non si arri¬ schiano nemmeno a pensarlo. L'equipe dell'Università di Durham, diretta dal dottor Harold Koenig, che ha condotto l'inchiesta, prende qualche precauzione, paventando i sorrisi della comunità scientifica. Avverte che il campione può risentire di un fattore locale, essendo stato scelto in una zona del Sud dove le pratiche religiose sono più alte che nel resto del Paese. Ma non ha nessun dubbio, quel bravo dottore, sul senso della sua ricerca. Se appena appena allarga il campione ci darà risultati scientifici esatti sul rapporto tra le Quarantore e l'asma bronchiale, l'Alleluia e la cura dei reumatismi. Non deve avere mai pensato, nella sua innocenza, che l'uomo può sentire il bisogno di pregare senza guardare ai numeri dello sfigmomanometro; e se gli vengono alle labbra le parole «Padre Nostro» non si rivolge necessariamente al direttore della Usi. Giorgio Calcagno
Persone citate: Harold Koenig
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