Il deposito abbandonato

Il deposito abbandonato IL CASO. Con i giardini di via Palitucci tornano «La Mia Città» e le segnalazioni dei lettori Il deposito abbandonato Un impianto sportivo al suo posto E' un vecchio deposito di carburante, con serbatoi da migliaia di litri di gasolio. Diventerà uno spazio dove costruire campi sportivi. Abbandonato da anni. Da quando ha smesso di essere appartato in mezzo alla campagna ed è stato circondato dai palazzi di corso Salvemini. Era stato costruito da un ditta, la Comat, che lì teneva il gasolio per riscaldamento da distribuire poi in tutta la città. Due piccole palazzine, al fondo di via Palitucci, quartiere Mirafiori Nord, che scompaiono tra i grandi caseggiati. Uno spazio nascosto, così nascosto che negli ultimi tempi, di notte, è anche diventato un rifugio per i disperati alla ricerca di un tetto. A qualcuno però, questo stato di abbandono non è sfuggito. Un lettore ci ha infatti scritto: «Nel bel mezzo dei giardini di via Palitucci, a fianco di corso Allamano, c'è ormai da anni un deposito di carburanti abusivo che attende di essere demolito e che è ormai fatiscente. Mi auguro che presto si giunga alla decisione di intervenire e che lo spazio ricavato serva a rendere più piacevole il giardino, magari con viali e panchine, salvaguardando le piante esistenti nel deposito, tra le quali un bellissimo noce, e non venga invece dedicato a un'altra delle installazioni sportive già numerose nella zona». Dobbiamo già da subito deludere le aspettative del nostro lettore. Il futuro dell'ex deposito sembra essere deciso. Dovrebbe infatti ospitare un impianto sportivo, anche se non si sa ancora di preciso di che tipo sarà. Certo, proprio lì a fianco ci sono già dei campi di calcio, della società Beppe Viola. Ma per quanto riguarda il bisogno di panchine nel verde è anche vero che il giardino è a cento metri dal vecchio deposito di carburante. Comunque vada a finire, sarà un bel passo in avanti rispetto a quello che è stato negli ultimi anni. Facciamo dunque un passo indietro. E' da almeno dieci anni che è in piedi un contenzioso tra il Comune e la Comat, la ditta che aveva costruito il piccolo complesso, ora risolto con l'esproprio. Facciamo subito una precisazione. Non si tratta di una costruzione abusiva, come ci scrive il lettore, ma di un deposito fuori uso. Un anno fa il Comune ha provveduto a effettuare una bonifica. Ora non ci sono più pericoli legati alla passata presenza di materiale combustibile. Questo è un bene, visto che di incendi, sul posto, ce ne sono stati diversi. Basta infatti fare un giro da quelle parti per rendersene conto. Il deposito era stato sigillato dai vigili urbani. Chiusa la recinzione esterna. Lucchettato il cancello di ingresso. Ieri, però, non era così. La rete esterna è stata tagliata e I il cancello era aperto. Siamo entrati, in quel recinto appartato, nascosto dagli sguardi esterni da un muro e dalle piante ormai alte, tra cui il bel noce di cui parla il nostro lettore. Lo spettacolo è desolante. Nel cortile regna l'abbandono. Nei caseggiati si entra perché le assi inchiodate alle porte per sbarrare l'accesso sono state divelte. All'interno di uno degli edifici c'è solo una brandina, bombolette di spray per terra e murales sulle pareti. Tutto opera dei ragazzi del quartiere che per un po' hanno eletto il vecchio deposito a loro regno. Nell'altro invece ci sono segni di vita, o meglio di esistenze precarie. Abiti stracciati, brandine, piatti, spaghetti e penne sparsi per terra, un paio di scarpe, due batterie, un orsacchiotto di peluche. Tutto semibruciato. L'odore acre aleggia ancora. Le pareti sono annerite, come i soffitti. Come l'attiguo locale dove si trova ancora la vecchia pompa per il carburante. Per fortuna c'era stata una prima bonifica. Quella vera, con la demolizione del caseggiato, arriverà. Ma i cittadini si auguravano «altro verde e magari qualche albero e panchina» A sinistra, l'edificio abbandonato nei giardini di via Palitucci; a destra, la fontana «secca» da due anni

Persone citate: Beppe Viola