Nei guai l'istruttore della palestra

Nei guai l'istruttore della palestra Secondo il pm non avrebbe informato sui rischi una ragazza rimasta infortunata Nei guai l'istruttore della palestra «Procurò lesioni colpose» In quella palestra non aveva mai messo piede prima. Barbara Silano, 28 anni, ci è andata rispondendo a un'offerta promozionale: una seduta gratuita di «Bicispin», una sorta di cyclette, proposta ai clienti per far loro toccare con mano i benefici dell'attività fisica e invogliarli ad iscriversi alla «Athena Sport», la palestra di via Arduino 5/7. Invece, dopo un'ora su quell'attrezzo, la ragazza ha sentito dolore sempre più forte alle gambe, e alla fine è stata ricoverata in ospedale per una lesione muscolare. Lesione di cui il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello chiama a rispondere l'istruttore della palestra, che ne è anche titolare. Il processo inizierà il 18: un caso unico, probabilmente il primo del genere. In gioco c'è il tema della deontologia degli istruttori, del rapporto tra chi frequenta la palestra e chi guida e consiglia gli esercizi. Tema tanto importante che, al termine dell'inchiesta, i consulenti del pm hanno stilato una sorta di «decalogo», trasmesso dalla procura all'assessore regionale alla Sanità D'Ambrosio. Guariniello accusa l'istruttore di lesioni colpose: avrebbe dovuto, prima di consentire alla giovane di fare attività fisica, accertarsi delle sue qualità atletiche e del suo stato di salute, verificando la sua situazione muscolare e circolatoria, e pretendendo un certificato medico. Inoltre non l'avrebbe bene informata sul funzionamento dell'attrezzo. L'imputato è Mahmoud Alla Awad, 41 anni, e l'infortunio risale all'ottobre scorso. «Durante quell'ora sul Bicispin - ha raccontato Barbara Silano - sentivo i muscoli contratti, e un forte dolore. Il giorno dopo non riuscivo a piegare le gambe. La mattina seguente c'era sangue nelle urine. Sono andata al Cto, dove mi hanno ricoverata». I medici hanno riscontrato «rabdomiolisi» ai muscoli delle cosce, provocata da uno sforzo eccessivo: 12 giorni di ricovero, e 40 di prognosi. Si tratta di una malattia che può avere conseguenze anche molto gravi, causate dal passaggio nel sangue di costituenti muscolari (enzimi e mio-globina). «Ho sempre fatto attività sportiva, anche agonistica - ha aggiunto la ragazza -: adesso mi tengo in forma con la bicicletta e il podismo». Il pm ha chiesto una consulenza al direttore del Centro di medicina sportiva, il professor Gribaudo. Le conclusioni: Barbara iniziò subito l'esercizio con un ritmo molto intenso, e a scatti. L'istruttore non l'avrebbe informata sull'uso del cambio, che consente di graduare la velocità. Anzi: ad alta velocità l'attrezzo trascina l'atleta quasi a prescindere dalla sua volontà. Una storia che ha talmente preoccupato il pm, visto l'enorme numero di persone che frequentano le palestre, da indurlo a trasmettere in Regione il «decalogo», stilato dai suoi consulenti, cui dovrebbero attenersi gli istruttori. Storia, però, sulla quale la difesa dell'imputato si dice «perplessa». L'avvocato Liliana Longhetto spiega che «la palestra è assicurata, ma le compagnie non vogliono riscarcire il danno alla giovane non ravvisando torti da parte nostra. Si trattava di un'ora di pro¬ mozione, e non di un vero percorso atletico in palestra: per questo non le è stato richiesto un certificato medico». Aggiunge: «Se una persona fa attività fisica smette da sé se è stanca, o sente di sottoporsi ad uno sforzo eccessivo. Questa giovane non si è lamentata, non ha detto nulla durante né dopo la lezione, e tutti quelli che sono saliti su quella cyclette non hanno avuto danni. Chiederemo una perizia per approfondire il caso». Adesso, la parola passa al pretore. Giovanna Favro ! DECALOGO PER I GESTORI Accoglienza. Bisogna spiegare ai clienti anche le modificpzioni fisiologiche legate alla attività fisica. 4 | Idoneità. Un parere medico scritto occorre sempre, anche in caso di i attività promozionali. (Assistenza. Agli attrezzi e agli esercizi nuovi occorre avvicinarsi poco I olla volta e seguendo le evoluzioni dello risposta dell'organismo. Prevenzione. Bisogna spiegare funzionamento e norme di sicurezza delle apparecchiature e illustrare i rischi di un'attività esagerata. 1 Igiene. Locali puliti e salubri, abbigliamento idoneo, evitare gli sforzi | a meno di due ore dai pasti. 6 Rispetto. Bisogna adeguarsi alle esigenze dell'utente, specie se legate a prescrizioni mediche. 'Professionalità. Il personale deve essere all'altezza. Coinvolgimento. Bisogna seguire al massimo l'utente, inserendolo in gruppi di pari preparazione atletica. | Duttilità. Adattarsi alle evoluzioni di salute ed efficienza fisica dell'utente. Correttezza. Dare consigli sull'attività do svolgere in palestra nell'esclusivo interesse dell'utente. 10 Istruttori e titolari di palestre dovranno dare più informazioni ai clienti

Persone citate: D'ambrosio, Giovanna Favro, Gribaudo, Guariniello, Liliana Longhetto, Mahmoud Alla Awad, Raffaele Guariniello, Silano