Una bufera intorno a Schumi di Cristiano Chiavegato

Una bufera intorno a Schumi Roventi polemiche dopo l'impatto tra il ferrarista e Coulthard: cresce il partito di chi accusa il tedesco Una bufera intorno a Schumi Lauda: «Colpa sua, ha troppa aggressività» FRANCORCHAMPS DAL NOSTRO INVIATO Da salvatore della patria al ruolo di grande accusato. Non ci sono mezze misure per Michael Schumacher. Eroe a Budapest due settimane fa, pilota-sfasciamacchine in Belgio. I detrattori sono più numerosi dei difensori. Niki Lauda, dall'alto della sua esperienza, in una trasmissione diffusa dalla tv tedesca l'ha bollato senza esitazioni: «Ho rivisto l'incidente con Coulthard più volte, anche alla moviola - ha detto l'austriaco, tre volte campione del mondo -. La colpa è sua, perché guidava in modo troppo aggressivo». A Maranello, il giorno dopo, si sono medicate le ferite. Il presidente Luca Montezemolo e Jean Todt hanno rincuorato il team, spingendo sulla concentrazione e l'impegno per le tre gare che restano da disputare. La squadra test si è divisa in due. Una parte ieri sera era già a Monza, dove da oggi sarà in pista Irvine, l'altra metà aspetta stamane lo stesso Schumacher a Fiorano per iniziare una serie di importanti collaudi. Nessuna dichiarazione ufficiale dai vertici. Per tutti ha parlato Claudio Berrò, portavoce della Gestione Sportiva: «La Ferrari è delusa e amareggiata dall'esito della gara. Eravamo saldamente al comando in un momento decisivo del campionato. Vogliamo precisare di non aver presentato alcun reclamo, anche perché da parte del direttore di gara è stata immediatamente aperta un'inchiesta sull'apparente prematuro rallentamento dell'auto di Coulthard al momento del doppiaggio da parte di Schumacher, considerando la collisione, dopo aver sentito le testimonianze dei piloti, un normale incidente. Restano i dubbi circa il comportamento del pilota della McLaren, in quanto, malgrado le bandiere blu segnalassero da un giro il sopraggiungere di Michael, ha rallentato eccessivamente la sua andatura in traiettoria e in condizioni di scarsa visibilità, causando l'inevitabile urto. Ma il risultato è questo e va accettato, dobbiamo guardare avanti». A difesa di Schumi si possono portare alcuni dati ufficiali: i tempi sul giro di Coulthard, nei quat- tro passaggi prima dell'episodio mcrimmato, sono decisamente superiori a tutti quelli ottenuti durante il resto della corsa. Segno che aveva l'mtezione di farsi raggiungere. Per quanto riguarda la posizione della McLaren al momento dell'impatto, lo scozzese non ha certamente facilitato il sorpasso, come sostiene. Invece di rimanere nella traiettoria sulla destra, il pilota della McLaren avreb¬ be dovuto allargarsi a sinistra. «Io - ha spiegato Michael - non avevo intenzione di superare in quel punto perché sapevo che era impossibile. Ma quando mi sono visto l'ostacolo davanti ho cercato di scartarlo. Non ci sono riuscito, tanta era la differenza di velocità». Una cosa tuttavia è certa: Schumacher, tradito forse dalla foga, senza visibilità, ingannato dalla marcia ridotta dell'auto che lo pre- cedeva, non ha preso tutte le precauzioni del caso. Avrebbe potuto ridurre a sua volta il ritmo, chiedere di fermarsi ai box in anticipo per cambiare le gomme. Invece ha continuato a tirare al massimo sperando di uscire indenne dal momento difficile. Contro Schumacher si sono espressi molti ex piloti e persino il fratellino Ralf, che non lo ha criticato ma ha detto che non crede a una manovra poco corretta di Coulthard «perché la Mercedes dà troppa importanza alla sportività». Unica voce nel deserto delle accuse, quella di Arturo Merzario, ex ferrarista degli Anni 70: «Bisogna sapere cosa significa andare a 300 all'ora sul bagnato con una monoposto prima di dare giudizi: Schumi non ha sbagliato. Se vuoi fare un sorpasso sull'acqua, devi prendere la scia della vettura che ti precede, sfruttare la sua traccia per passare dove c'è meno acqua, poi uscire all'ultimo momento. Purtroppo Michael non ha previsto il rallentamento». Sono comunque tempi duri per il tedesco. Ma potrebbe farsi perdonare con una limpida vittoria a Monza. Cristiano Chiavegato Maranello: «Niente ricorso, siamo delusi ma lotteremo ancora» Merzario: «Michael non poteva evitare un ostacolo improvviso» Michael Schumacher a Spa: più infuriato o preoccupato?

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