La Mercedes vuole le scuse
La Mercedes vuole le scuse La Mercedes vuole le scuse «Schumi deve calmare le acque A Monza rischiamo incidenti» Schumacher danneggiato da Coulthard? Non la pensa così la Mercedes che pretende addirittura le scuse del ferrarista. La Casa tedesca, che fornisce i motori alla McLaren, si lamenta infatti per il comportamento antisportivo del ferrarista, coinvolto nel ritiro di Hakkinen e poi nel tamponamento e nella lite con Coulthard: «Le scuse di Schumi aiuteranno a calmare la situazione», ha detto Norbert Haug, responsabile sportivo della Mercedes, auspicando che Monza, dove si correrà il 13 settembre, non si trasformi nel teatro di un conflitto Ferrari-McLaren. «La situazione può peggiorare nel GP d'Italia, se Schumi non lo impedisce - ha proseguito Haug -. Sul circuito di Spa hanno tirato bottiglie di birra contro il nostro pilota: incredibile per un circuito di FI». Il timore di incidenti a Monza è condiviso da alcuni tecnici del team anglo-tedesco, che oggi inizierà i test con entrambi i piloti sul circuito brianzolo. Ma Enrico Ferrari, direttore dell'autodromo, non pare preoccupato: «Eventuali richieste di protezione, la McLaren deve farle alla polizia o a qualche ditta specializzata nelle scorte: Coulthard e Schumi non sono bambini ma seri professionisti e quindi spetta a loro chiudere l'incidente dando il buon esempio. I tifosi che verranno ad assistere ai test e poi al Gran Premio dovranno comportarsi con senso civico e sportività, altrimenti facciano a meno di venire all'autodromo». Ma andando indietro con la memoria c'è l'amaro ricordo di Prost (allora alla McLaren), preso a sassate nell'88; l'anno dopo, vinta la gara, lanciò dal podio la coppa per farsi amici gli italiani, perdonando loro i sassi, anche perché aveva firmato per la Ferrari. E nel settembre '95 Schumacher ebbe una scorta perché alcuni tifosi del Cavallmo avevano minacciato telefonicamente di «dargli una lezione», nelle giornate monzesi, per avere preso il posto dell'idolo Alesi. Doveroso dire comunque che gli stessi tifosi di Maranello si sono divisi in due fazioni ben distinte: quelli che avrebbero accompagnato volentieri Schumi nella sua incursione ai box McLaren e quelli che invece addebitano anche al tedesco la disfatta. Il presidente del Ferrari Club Maranello, Alberto Beccari, è durissimo: «Questa FI ormai è formula inglese, Coulthard lo ha visibilmente bloccato, lo ha fatto apposta e il Gran Premio è stato falsato». Ma nel Bar Pit Stop, aria diversa: «Le responsabilità sono da dividersi al 50% tra Schumi e la McLaren», dice il gestore, e Battista Clemente è più severo: «Michael è stato presuntuoso, avrebbe dovuto mettersi in scia». Ecumenico il parroco di Maranello: «Non avrebbero dovuto far correre i piloti, non si vedeva niente, dunque non è neanche possibile cercare spiegazioni. E i piloti erano stanchi e nervosi». [f. g.] Per Jean Todt giorni agitati
Luoghi citati: Bar Pit Stop, Italia, Maranello, Monza
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