Ringo, una star quasi invisibile di Marinella Venegoni
Ringo, una star quasi invisibile A Montecarlo concerto di soli 55 minuti: ma con lui c'è un gruppo da storia del rock Ringo, una star quasi invisibile L'ex Beatles impegnato in un tour «sottovoce» MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO Il mondo cane è fatto così, che se smetti di bere o di drogarti o comunque non stai per morire, nessuno si occupa più di te. E forse qualcosa vorrà dire, se questo succede a uno che di nome fa Ringo Starr e che di mestiere (prima dell'attuale miliardario stato di semipensione) faceva il batterista dei Beatles, un gruppuscolo nato nei primi Sessanta dalle parti di Liverpool. Il povero Ringo sta attraversando il pianeta con un tour a malapena considerato dai massmedia di tutti i Paesi: nello scorso weekend ha toccato lo Sporting Club di Montecarlo, dorato pezzo d'America in spiaggia francese. Lui, tra l'altro, ha casa a pochi metri dallo storico locale: «E' bello suonare nella mia patria», ha esordito in completo casual di velluto, all'inizio del concerto. E stessa cosa potrebbe dire anche negli Usa, dove ha un'altra residenza (ma forse a Liverpool, dove si sta tenendo una «Settimana dei Beatles», alla fine non saranno molto contenti). Il problema, nel caso di Ringo, è anche che lui stesso fa di tutto per nascondersi agli occhi del mondo. Prendete la «Ali Starr Band» dove questa volta s'è acquattato: è un catalogo vivente della storia del rock, e si va da Peter Frampton a Jack Bruce dei Cream, da Gary Brooker dei Proco! Harum al polistrumentista Mark Rivera, al batterista Simon Kirke dei Free. Gente che accetta di suonare con lui per congrui cachet, certo, ma lo fa soprattutto per tornare a essere protagonista come un tempo. Morale: Starr attira un po' di pubblico con il marchio Beatles, poi ognuno ne canta un paio, e dopo 55 minuti la serata è finita, tutti a casa o a guardare i fuochi d'artificio che a Montecarlo, per la precisione d'uscita, ormai sostituiscono gli orologi. «Vertical man», il disco che sta promuovendo, è fragilino e leggerino come Ringo: il quale sembra rimpolparsi anche nel fisichetto di neo-astemio soltanto quando si mette dietro la batteria e picchia con la sua controversa precisione. Dell'album si salvano, ed eccole in concerto, la dolcemente fragile «La de da» e «Love me do» dei Beatles: all'epoca, George Martin non gli aveva permesso di suonarla, preferendogli White. Questa è storia, e Ringo si prende la rivincita a 58 anni, ma sempre piano, in punta di piedi. Volano svagate «I'm the Greatest» scritta per lui da John Lennon, e addirittura «Yellow Submarine», che è sua da sempre. Suona autobiografica «With a Little Help from My Friends», nel finale. Perché è cantata bene, fortemente evocativa; ma perché anche, nel frattempo, sul palco sono successe un sacco di cose proprio grazie all'aiutino di alcuni degli amici, che riscoprono l'albero genealogico del rock. Se Peter Frampton è un po' eccessivo in una interminabile «Do You Feel Like We Do», con tanto di distorsore vocale, Jack Bruce sa far rivivere il profumo oltraggioso dei Cream con «I Feel Free» e «White Room». Ma il miracolo dell'applauso scatta solo quando la testa bianca di Gary Brooker intona una canzone seminale, «A Whiter Shade of Pale»: freme la folla dei maturi pazienti della musica, mentre la voce del vecchio frontman ricrea intatta l'atmosfera di un unico ma immarcescibile successo dei Procul. Per gli amanti dell'epoca, il concerto è già disponibile su videocassetta, più esteso che non in questi 55 avari minuti, impacchettati in una cornice che non appartiene certo al rock ma è ormai domestica per Ringo. Un povero ricco che se n'è andato dal palco quasi senza applausi. E i beatlesiani d'Italia, in testa Rolando Giambelli da Brescia che è il loro presidente, sono stati respinti nella richiesta di saluto da un algido ufficio stampa. La Storia è anche crudele, talvolta. Marinella Venegoni Ringo Starr è oggi un miliardario in stato di semipensione A Montecarlo ha tenuto il suo concerto allo Sporting Club: lui, tra l'altro, ha casa a pochi metri dallo storico locale
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