Giappone di F. M.

Giappone Giappone Recessione alle porte tokyo. Flessione della produzione industriale, ininterrotta caduta dei consumi, appello per una riunione del G-7 sulla crisi russa e asiatica, aspettative e ansia per un incontro con gli americani venerdì prossimo. Il Giappone si trova sull'orlo di una recessione di cui il calo dei consumi rappresenta una delle principali cause, mentre il sistema finanziario è scosso dai dubbi sulla capacità di tenuta di grandi banche sommerse da ingenti crediti inesigibili. La borsa ieri è ripresa dell'1,38% sull'onda di una infusione di capitali da parte di Toyota e del gruppo Mitsui nella sesta banca del paese, parte dello stesso gruppo, ma persiste tra gli imprenditori e gli operatori un clima di pessimismo. Secondo dati diffusi ieri la produzione industriale è diminuita in luglio di 0,8% su base stagionale rispetto a giugno: un dato che potrebbe essere anche dovuto a fattori congiunturali, ma le cui cause profonde si trovano nelle cifre sui consumi pure diffuse ieri: la caduta del 3,7% su base annuale delle vendite al dettaglio nel mese di luglio, sedicesimo mese consecutivo in discesa, il periodo più lungo di calo dal 1954.1 giapponesi non consumano, stringono la cinghia; e nell'angoscia per il futuro in un clima di crisi tengono i risparmi sotto il materasso piuttosto che alla posta o in banche di cui non si fidano per averne rendimenti irrilevanti. Il paese resta il maggior creditore del mondo, l'inflazione è da anni ferma, la disococcupazione è salita in due anni meno di un punto, al 4,1%, che sarebbe piena occupazione in Europa dove si supera il 10%; col crollo dei prezzi immobiliari molti possono affrontare l'acquisto di una casa o prenderne in affitto una migliore. E tuttavia l'atmosfera generale è pessimista; si direbbe che la crisi psicologica collettiva sta causando l'innegabile crisi economica in atto. Grandi imprenditori e manager non si aspettano ripresa fino all'anno prossimo, secondo un sondaggio del Nikkei, il maggior giornale finanziario. L'80% degli intervistati prevede che l'economia comincerà a riprendersi solo nella primavera'99; il 50% pensa che l'economia sia vicina a una fase deflazionistica, mentre il 40% giudica che si sia già in piena deflazione. Dopo un primo segnale governativo domenica in questo senso, ieri mattina il primo ministro Obuchi ha confermato di aver chiesto al presidente di turno dell'Unione Europea, Tony Blair, un incontro del G-7 a livello di vice ministri per discutere della crisi russa e di quella asiatica. La risposta degli altri partner del club è per ora interlocutoria, mentre crescono le aspettative e le ansie in vista di un incontro fra il ministro delle Finanze, Kiichi Miyazawa,e il segretario americano al Tesoro, Rubin, fissato per venerdì a San Francisco. Ai colloqui parteciperà per parte americana anche ilpresidente della Federai Rserve, Greenspan. L'incontro avviene all'indomani della pubblicazione di cifre sul debito americano e sui crediti gaippponesi. Secondo il Tesoro Usa, il totale del debito è salito a 1.222 miliardi di dollari nel '97, cioè 456 miliardi in più del '96; secondo la Banca del Giappone, il credito giapponese verso gli Stati Uniti è salito a 860 miliardi di dollari circa il 70 per cento del totale del debito Usa. [f. m.]

Persone citate: Greenspan, Kiichi Miyazawa, Obuchi, Tony Blair

Luoghi citati: Europa, Giappone, San Francisco, Stati Uniti, Usa