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«Stop all'Ira Vera» IRLANDA DEL NORD Ma ai protestanti non basta: «Si disarmino» «Stop all'Ira Vera» Ordine degli indipendentisti LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Ira ha intimato ai ribelli dell'Ira Vera, il gruppo responsabile della bomba di Ferragosto a Ornagli in cui 28 persone sono rimaste uccise, di «sciogliersi al più presto». Il gesto appare dovuto alla necessità di restituire credibilità al movimento, che ha sottoscritto la pace in Ulster, e al proprio braccio politico, il Sinn Féin. A pochi giorni dalla visita di Clinton, che di ritorno da Mosca si tratterrà giovedì e venerdì nelle due Irlande, l'Ira scopre di essere sotto tiro: scavalcata dall'Ira Vera nella lotta per l'unificazione irlandese, e nel mirino degli unionisti che ne chiedono la consegna delle armi e la formale dichiarazione di «guerra finita». Assumendo la funzione di gendarme nei confronti dell'Ira Vera, la forza cattolica sceglie la via meno insidiosa; soprattutto se è vero, come affermano fonti di Dublino, che dopo avere espresso rincresci¬ mento per l'attentato di Ornagli l'Ira Vera è in procinto di proclamare una tregua. La voce grossa nei confronti dei ribelli è stata fatta da un portavoce dell'Ira, in un'intervista ad «An Phoblacht», settimanale del Sinn Féin. «Quel raggruppamento ha detto - ha fatto un disservizio alla causa repubblicana. Non ha una strategia politica e non è un'alternativa credibile all'Ira». Nella stessa intervista l'Ira ha annunciato di avere formato un'«unità speciale» per ritrovare le tombe dei «disappeared»: più di una decina di persone uccise e sepolte in località segrete nelle sanguinose campagne degli Anni '70. Nell'Irlanda della pace occorre dare adeguato funerale a quelle vittime. Ma non basta, nel dibattito politico, a smussare gli spigoli di un'Ira che rifiuta il disarmo; non, come ha detto il portavoce, «fino a quando sussistono le condizioni per un conflitto». I repubblicani, ovviamente, non si sentono ancora sicuri- [f.g.l