«Prodi conti sui nostri voli»

«Prodi conti sui nostri voli» Il leader Udr promette appoggio sulla Finanziaria e ricandida Scalfaro al Colle «Prodi conti sui nostri voli» Cossiga: ma può servire un 'altra maggioranza KOMA Riuscirà Romano Prodi a ìhr passare la Finanziaria con i voti della «sua» maggioranza o alla fine sarà costretto come extrema ratio a ricorrere ai voti dell'Udr del suo amico Francesco Cossiga, come peraltro chiede esplicitamente una parte a^lla Confindustria? E' l'interrogativo d'autunno, intorno al quale hanno già cominciato a intrecciarsi i dialoghi. L'altro ieri il premier ha esortato Bertinotti a «scegliere» (o con noi, o contro di noi). Ieri è stata la volta di Cossiga che, dai microfoni di Radio Vaticana, ha spiegato la posizione del suo partito. Pronto a venir in aiuto di Prodi, a quanto pare. «Il problema più delicato è la Finanziaria, bisogna vedere se la sua approvazione è essenziale per gli interessi del Paese. Se il giudizio fosse questo, il voto dell'Udr non potrebbbe mancare», dice dapprima l'ex Presidente della Repubblica. Poi spiega che il voto dei suoi potrebbe essere dato «in due casi: se mancassero i voti di Rifondazione, per impedire il flop della Finanziaria, oppure «indipendentemente dalla posizione di Rifondazione». In ogni caso, insomma. Però Cossiga ribadisce anche che «se non vi è la maggioranza di centrosinistra sulla Finanziaria siamo alla crisi e dobbiamo cercare un'altra maggioranza e un altro governo», facendo forse capire che i suoi voti, se fossero davvero indispensabili, non sarebbero gratis. L'ex picconatore racconta anche la sua personale interpretazione del quadro politico: «Il Pds sta lavorando per spaccare Rifondazione e Rifondazione spaccata è Rifondazione finita. Mi sembra invece che Prodi stia lavorando per mantenere unita Rifondazione, ma nell'ambito della coalizione di centrosinistra», aggiunge. Poi torna a spiegare la sua teoria del bipolarismo, e parla di elezioni europee, invitando a liste comuni di centro, insieme a Udr e Ccd, sia Ppi sia Rinnovamento. «Ho sempre pensato che l'alternativa non debba essere tra centro e destra ma tra centro e sinistra», spiega, ma osserva pure che non stanno arrivando segnali positivi in questo senso. Il picconatore spezza anche una lancia a favore della rielezione di Scalfaro a Presidente della Repubblica - sulla quale D'Alema si è rifiutatato per ora di pronunciarsi: «Mi pare altamente probabile: credo che alla fine anche Forza Italia lo accetterebbe, perché sarebbe il mantenimento dell'esistente». Ma ritiene ormai naufragate le riforme: «Forse l'unica che si riuscirebbe a fare sarebbe l'elezione diretta del Capo dello Stato, attraverso l'articolo 138. Riforme della giustizia invece non se ne faranno, perché il Pds non può dimenticare che il suo successo è dovuto al fatto che una certa magistratura lo ha liberato dai partiti del centro democratico». Un Cossiga a tutto campo, insomma. Ma quel che alimenta la discussione è la disponibilità dell'Udr a venir in aiuto a Prodi. I verdi fanno sapere di essere assolutamente contrari. E indisponibili. «La staffetta fra Bertinotti e Cossiga se la scordano», sostiene il capogruppo al Senato Maurizio Pieroni. E, a scanso di equivoci, aggiunge: «Noi non ci stiamo. O si resta insieme, oppure al governo ci va l'opposizione. Senza i parlamentari verdi, del resto - spiega - i voti di Cossiga non bastano a sostenere la maggioranza. Con ciò non vogliamo fare un favore a Bertinotti, ma impedirgli di approfittare della situazione, speculando sul consenso elettorale ricevuto per passare poi all'opposizione». E si ritorna a Bertinotti, che intanto minaccia la crisi di governo se Prodi accoglierà i voti di Cossiga e sfida il suo partito «alla conta» sulla sua linea. Il popolare Franceschini gli chiede «con che spirito» vuol affrontare la discussione con gli alleati di governo. Il diniano Ernesto Stajano considera «assurda» l'indicazione del segretario di Prc (sui posti di lavoro al Sud, ndr) che, «senza tener conto delle esigenze di bilancio, favorirebbe il circuito perverso dell'assistenzialismo». Stajano concorda con Prodi: «Lo sviluppo e il lavoro vero possono nascere solo offrendo alle imprese la possibilità di realizzare nuovi investimenti». Da parte sua, Bossi è convinto di come andrà a finire: «Ci hanno pensato prima. Cossiga la voterà e sarà quello il suo primo atto». [m. g. b.] L'ex Capo dello Stato Francesco Cossiga: chiuderà domenica la festa dell'Udr a Telese