Patto sociale, non sarà muro contro muro

Patto sociale, non sarà muro contro muro Intanto Prodi ha visto molti ministri per preparare i vertici di giovedì a Palazzo Chigi Patto sociale, non sarà muro contro muro Con/industria apre, i sindacati: è un passo avanti ROMA. Sindacati e industriali a braccetto verso il nuovo patto sociale. L'apertura degli imprenditori al progetto di Ciampi, annunciata ieri dal direttore generale della Confindustria Innocenzo Cipolletta in un'intervista a La Stampa, ha portato, infatti, altri segnali di pace. «E' un nuovo significativo passo avanti»: Cgil, Cisl e Uil accolgono così la disponibiltà dell'organizzazione presieduta da Giorgio Fossa a trattare insieme per un rilancio dell'occupazione. I temporali estivi sembrano finiti. «E' importante - dichiara il numero due della Cisl Raffaele Morese - che la Confindustria non si sia chiusa a riccio sul rilancio della concertazione». «Con il buonsenso dimostrato da Cipolletta - continua Morese - credo che si possa tranquillamente dialogare». Anche Adriano Musi, segretario confederale della Uil, ritiene «positivo che gli industriali evitino posizioni di principio». Tra le parti sociali, quindi, non ci sarà il temuto muro contro muro ma un confronto pacato e diretto. E intanto dopo le parole di Cipolletta («Se Ciampi ce lo chiede siamo disponibili a discutere il patto») arriva anche l'«approvazione» del presidente della Bnl Luigi Abete, alla guida della Confindustria nel '93: «La proposta di Ciampi può disinnescare le tensioni e raffreddare l'autunno». 11 Presidente del Consiglio Romano Prodi ha potuto così incontrare ieri in un'atmosfera serena il ministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi e quello delle Finanze Vincenzo Visco per approntare lo schema di base della Finanziaria. Nonostante la crisi russa i numeri della manovra (13.500 miliardi) non si toccano. Nel colloquio con i ministri durato poche ore, infatti, si è parlato solo dei prossimi appuntamenti. E anche se i segnali sono incoraggianti il calendario è incandescente. L'agenda di settembre, infatti, prevede il con- fronto sull'occupazione e sulle 35 ore, la trasformazione delle liquidazioni in azioni, il definitivo accordo sull'Agensud e la bozza sulla lotta al lavoro sommerso che dovrebbe essere inserita nella Finanziaria. Ma gli occhi sono puntati soprattutto al tavolo di giovedì in cui governo e parti sociali discuteranno l'aggiornamento dell'accordo sul costo del lavoro datato luglio '93. Dalla discussione dipende il contratto dei metalmeccanici. E si preannuncia già guerra aperta sul doppio livello contrattuale (nazionale e regionale) per il quale gli indu¬ striali chiedono l'eliminazione nonostante l'opposizione dei sindacati. Anche per il ministro del Lavoro Tiziano Treu il doppio livello di contrattazione «può essere razionalizzato, reso più funzionale ma non buttato a mare». Il ministro, inoltre, conferma che il collegato economico-occupazionale potrà contare su risorse per 35 mila miliardi e che il piano per lo sviluppo e la crescita sarà discusso a breve termine. La verifica del 3 settembre, dunque, rappresenta un banco di prova anche per il patto sociale di Ciampi. Al centro del dialogo la questione flessibilità. «No a quella selvaggia, sì alle forme di flessibilità relative a organizzazione del lavoro, utilizzo impianti e livelli salariali purché collegate alle prospettive occupazionali»: i sindacati indicano in questo modo le premesse della trattativa e bocciano il discorso su una maggiore licenziabilità e anche la prospettiva, avanzata ieri da Cipolletta, di un maggior ricorso ai contratti a termine. Le confederazioni, al contrario, puntano l'indice contro «quelle imprese che non vogliono investire i profitti». Questa vol¬ ta, però, i toni di Cgil, Cisl e Uil sono pacati. Nessun accenno alla mobilitazione. Più duro il responsabile economico di Forza Italia Antonio Marzano: «Il patto sociale di Ciampi è un elemento di concertazione che ha come primo obiettivo quello di nascondere la completa assenza di una politica economica del governo». Ma, al di là delle opposizioni del Polo, quest'anno la partita a tre sulla Finanziaria e sul nuovo patto per lo sviluppo sembra iniziare senza il fantasma dello sciopero generale invocato ancora ieri da D'Antoni. [g. l.J Anche Ciampi dal premier poi la conferma «La Finanziaria resta com'è» A destra il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti Sotto il ministro per l'Economia Ciampi Qui sotto il presidente del Consiglio Romano Prodi: inizierà dopodomani il tour de force a Palazzo Chigi sui temi caldi del lavoro

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