MOLLICA: COM'È' EROTICA LA CUCINA SENZA PECCATO di Vincenzo MollicaMirella Serri

MOLLICA: COM'È' EROTICA LA CUCINA SENZA PECCATO MOLLICA: COM'È' EROTICA LA CUCINA SENZA PECCATO ROMANZETTO ESCI DAL MIO PETTO Vincenzo Mollica Einaudi pp. 100. L 14.000 NNIBALE, barbiere di un piccolo paese in riva al mare, ha deciso d'imprimere una svolta alla sua vita. Quando si fa licenziare perché ha affettato come un prosciutto con il suo rasoio il faccione del medico condotto, non è impazzito, ma è semplicemente stufo del tran tran quotidiano. E vuole anche dare una bella lezione a quel gradasso del dottore che non smette mai di strapazzare i malati, persino quando chiedono un'aspirina. Annibale, finalmente libero, comincia a scrivere un «romanzetto» erotico che ha come protagonista la sinuosa Tamara, pin-up dalle rotonde forme, ospite della pensione «Cucina-Senza peccato», gestita dalla Grande Nonna Noemi con il nipote Gulp, folgorato dalie morbide grazie della giovinetta. Prima di abbandonare l'angusta bottega dov'è avvenuta la sua formazione professionale e sentimentale di darsi alla letteratura, Annibale, in un raptus, ha scritto sullo specchio con la schiuma da barba: «I miei occhi hanno visto abbastanza». Ma nella realtà è tutto il contrario: per il curioso Annibale nel vasto mondo c'è ancora molto da vedere. E così inizia la sua avventura. Chi si nasconde dietro la storia del barbiere ribelle? L'autore delle vicende del novello Figaro - raccontate nello smilzo volume che uscirà a giorni da Einaudi Romanzetto esci dal mio petto - è un volto noto per i telespettatori: Vin¬ cenzo Mollica, inviato della Redazione Spettacoli del Tgl. Lo showman, che da anni ci delizia dal piccolo schermo con il suo confronto-scontro con i protagonisti più celebri del cinema e del teatro, da Federico Fellini a Roberto Benigni, ha adottato per scrivere la stralunata visionarietà dei personaggi da lui più amati. Con battute da «Corrierino dei Piccoli», linguaggio da fumetto, in cui incontriamo Jessica Rabbit e i disegni di Gii Elvgren, nonsense e rime ribelli (che nelle ultime pagine del libro sono accompagnate dalle belle illustrazioni di Franco Matticchio), Mollica procede con l'andamento di un'operetta. Annibale è un eroe minimalista che, invece delle grandi avventure, cerca i più piccoli piaceri della vita. Tra una foto di Alida Valli e quella di una scollacciata signorina, il godimento supremo per Mollica si ricava tanto da un gelato Camillino quanto da un bel pisolino («Un furto gaudioso nei confronti del grande sonno. Per noi, che abbiamo visto Johnny Guitar e Peppino De Filippo, la tentazione di un pisolino è qualcosa di più di un'idea di letargo formato mignon»). Dietro gli sprazzi di humour a volte anche malinconici, s'intravede la simpatica faccia da luna piena di Mollica, il suo gusto impertinente e iperbolico che lo rende indimenticabile in tv e che, sulla pagina, si riversa come un fuoco di fila di comicità. Così sono presi in giro gli intellettuali arroganti e sputasentenze («Riccioli di pasta mafalda schizzano sugo, come intel- lettuali in sordina schizzano frasi di Flaiano a noi ascoltatori indifesi senza tovagliolo») e Annibale-Mollica, quando pensa di suicidarsi, avverte che lo farà ingurgitando una teglia di melanzane alla parmigiana affogate nell'unto. Dove ci conduce alla fine il «Romanzetto»? In uno studio televisivo in cui non si capisce bene se ci si trova nella realtà o nella finzione. E in cui noi possiamo immaginare Monica travestito da cuoco che «cucina la tristezza come una frivolezza». Mirella Serri «Un romanzetto mi è uscito dal petto»: l'inviato del Tgl narra ipiccoli piaceri quotidiani «Un rpetto»ipicc Vincenzo Mollica esordisce da Einaudi con un «Romanzetto» illustrato da Franco Matticchio ROMANZETTO ESCI DAL MIO PETTO Vincenzo Mollica Einaudi pp. 100. L 14.000