Tre morti al ritorno da una festa
Tre morti al ritorno da una festa In Canavese: i ragazzi viaggiavano a bordo di una Peugeot uscita di strada in curva Tre morti al ritorno da una festa Le vittime di San Giorgio e San Giusto SABATO NOTTE DI SANGUE RIVAROLO HI N lungo rettilineo, il pie^0 de che preme sull'acceleratore della potente Peugeot «205 GTI». Poi la curva, l'auto che non risponde più ai comandi, schizza fuori strada e si schianta in un fossato. E' la cronaca dell'ennesima strage del sabato sera: tragico incidente avvenuto ieri notte in alto Canavese, sulla provinciale fra Ozegna e Rivarolo. Le vittime sono Stefano Binando, 18 anni e mezzo, operaio (abitava in frazione Cortereggio di San Giorgio Canavese insieme con i genitori Claudio e Gabriella e la sorella Manuela); Giuliano Serazio, 18 anni, pure di San Giorgio (via della Tana 18), agricoltore presso l'azienda del fratello Maurizio; infine Massimiliano Bogni, 17 anni compiuti ad aprile, studente, che viveva a San Giusto Canavese insieme con i genitori Gianni e Uva e al fratello. I tre amici avevano trascorso la serata a Castellamonte, alla festa della birra animata da una discoteca mobile della zona. Poco dopo la mezzanotte sono saliti sulla Peugeot 205 di Binando, diretti a Rivarolo: forse per raggiungere un altro locale o anche solo per fare un giro prima di tornare a casa. La loro corsa, però, è finita un centinaio di metri prima del ponte sul torrente Orco. I carabinieri della stazione di Agliè, intervenuti con i colleghi del nucleo operativo di Ivrea e della stazione di San Giorgio e con una pattuglia di Rivarolo, sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell'incidente. L'unica certezza è che la piccola, ma potente «205» ha percorso il rettilineo di Ozegna (dove ha superato anche l'automobile di alcuni amici) e imboccato la curva che conduce al ponte a velocità mol¬ to elevata. E proprio quella curva avrebbe tradito il giovane guidatore. Binando non è riuscito a mantenere il controllo del veicolo, l'auto ha sbandato ed è uscita di strada finendo in una scarpata. Qui si è poi schiantata contro il terrapieno di una roggia. Il freno a mano era completamente tirato, forse un estremo quanto inutile tentativo di fermare la folle corsa. I tre amici sono morti sul colpo: Binando è stato sbalzato dall'abitacolo, i corpi senza vita di Serazio e Bogni sono stati estratti dalle lamiere dai vigili del fuoco di Ivrea e Rivarolo. Il luogo dell'incidente, nel giro di un'ora, si è riempito di amici dei giovani, oltre che di decine di curiosi. E sono arrivati anche i familiari delle vittime: sguardi attoniti e il viso rigato dalle lacrime. Il maresciallo Orazio Pirrone, comandante dei carabinieri di Agliè, li ha accompagnati alla camera mortuaria del cimitero di Ozegna per il necessario riconoscimento; oggi il procuratore della Repubblica di Ivrea deciderà se far eseguire l'autopsia, oppure concedere subito il nullaosta per i funerali. A San Giorgio e San Giusto, intanto, da ieri non si parla d'altro. Stefano, MassimiMano e Giuliano erano molto conosciuti: «Bravi ragazzi - dicono quelli che li conoscevano - davvero tre ragazzi d'oro». Mauro Reveilo Le tre vittime: Massimiliano Bogni (sopra), Stefano Binando (a fianco) che era alla guida dell'auto fuoruscita e Giuliano Serazio
Persone citate: Bogni, Giuliano Serazio, Massimiliano Bogni, Mauro Reveilo, Orazio Pirrone, Stefano Binando
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