La bambola gonfiabile di Baldini e il cuore di tenebra con Troisi di Bruno Gambarotta

La bambola gonfiabile di Baldini e il cuore di tenebra con Troisi RADIO & RADIO La bambola gonfiabile di Baldini e il cuore di tenebra con Troisi AL presidente Clinton le mutande servono a scaldarsi le caviglie perché è lì che le tiene abitualmente. Lo dice Marco Baldini a Radio Dee Jay, ascoltata la mattina del 25 agosto per cercare di capire le ragioni che ne fanno la radio più ascoltata. Baldini appartiene alla famiglia degli spiritosi toscani, che, grazie alla ditta Pieraccioni & C, sono sulla cresta dell'onda. Lui si colloca a metà strada fra il citato Pieraccioni e gli autori del Vernacoliere, una rivista scritta in vernacolo che si sta diffondendo oltre gli originari confini. E' un umorismo un po' greve, di forte impronta maschilista. Quel giorno Baldini aveva a disposizione una ghiotta notizia: «Ragazzi, basta con le se..., dall'America arriva "A Real Doli", la bambola gonfiabile da 9 milioni di lire, costa come una Panda». Con la sua sbrigativa complicità maschile - non a caso hanno telefonato o mandato fax solo uomini tranne un paio di donne, di pannocchione, che gareggiavano in spregiudicatezza con i maschi Baldini ci è tornato sopra per tutta la durata della trasmissione: «Costa cara ma conviene, rottami la moglie e ti pigli la bambola, sta zitta e fa gli stessi servizi». Alla fine ha il sopravvento un sano realismo toscano: «"A Real Doli" sembra una donna vera, fatta con un silicone che sembra pelle umana, mi sembrerebbe di avere in casa un cadavere. Per spedirla a casa vogliono 400 dollari, te la mandano in una bara? Ci saranno le istruzioni per il montaggio? Puoi sceglierla tra svariati modelli, io vorrei il modello Luciana Turina, mi piace affondare i denti. Quando passi dal benzinaio fai il pieno, controlli le gomme, poi tiri fuori la bambola e gli chiedi, scusi, mi gonfia la fidanzata?». Marco Baldini non si sforza di essere ecumenico, non nasconde le sue idee: la montagna gli fa schifo, un posto da andarci essendo sposati da almeno 50 anni; e poi rivela: «Sto prendendo tanti vaffa dagli amanti della montagna». Scopre solo ora, beato lui, che esistono i mondiali di Bridge e che gli italiani li hanno vinti e la cosa lo fa morire dal ridere: «A quando le olimpiadi di 7 e mezzo?». Difende a spada tratta Clinton, sia pure con argomenti un tantino diversi da quelli di illustri opinionisti: «Quando Monica ha visto da vicino il presidente degli Stati Uniti è rimasta a bocca aperta». Le cose migliori gli riescono quando si rifa a sue espe¬ rienze personali, quotidiane, come il racconto delle manovre e delle facce che uno fa quando si trova dentro il gabbiotto delle foto tessera, o la cronaca delle operazioni necessarie per spedire un vaglia alla posta: nonostante siano dotati di sofisticati computer per ogni vaglia gli impiegati fanno una specie di rito woodoo che dura quindici minuti. Peccato solo che Baldini incominci a ridere prima ancora di finire la frase. Come sempre, la distanza fra il livello del parlato e la qualità delle musiche che per fortuna occupano la maggior parte del tempo è abissale. Un fenomeno che si accentua nelle radio locali. Come se le giovani generazioni che ascoltano queste radio fossero sensibili alla musica e sordi alle parole. Per ascoltare la musica subbine delle parole bisogna sintonizzarsi su Radio3Rai e ascoltare «Cuore di tenebra» di Conrad letto da Lino Troisi. Una narrazione che ti prende alla gola, un piacere così intenso che sconfina nel dolore. Ma come fare a farglielo appprezzare a quelli che non lo conoscono? Se almeno vendessero le cassette con le registrazioni si potrebbe provare. Bruno Gambarotta tta |

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