Mozart seduce acrobati e colombe
Mozart seduce acrobati e colombe Tabori firma una straordinaria messinscena del «Flauto magico» in un circo di Berlino Mozart seduce acrobati e colombe Papageno è un attore, Papagena una cantante leggera M BERLINO OZART al circo: è l'evento culturale più curioso dell'estate a Berlino. Nel caffè dietro alle rovine del Centro culturale Tacheles, i mendicanti bevono sulle panchine e i turisti si godono la vista sulla cupola d'oro della sinagoga e sulla torre dell'Alexanderplatz. Qui, nel cuore della Berlino alternativa, un po' sporca, accanto a mi vecchio pullman conficcato nella sabbia, è sorto il tendone del circo Roncalli. Nella semioscurità un abbagliante cavallo bianco entra nell'arena e mangia una mela, poi l'orchestra attacca l'ouverture del Flauto magico. Papageno, mascherato da clown, offre il flauto a un uomo con i capelli bianchi, che manda un bacio allo strumento. George labori, il grande regista teatrale, 84 anni ormai, fa suonare Il flauto magico fra artisti e animali, nel centro storico di Berlino dove ha cominciato la sua splendida camera più di 60 anni fa. La prima è stata la vigilia di ferragosto, accolta con entusiasmo dalla critica e dal pubblico. Tabori è un sopravvissuto. Nato a Budapest da una famiglia ebraica, riflette da anni lavorando soprattutto in Austria, non senza una vena di malinconico umorismo, sulla tragedia dei tedeschi, degli ebrei e dell'Olocausto. Ora vuole tornare a Berlino. «Di Vienna ne ho abbastanza», dice. Sotto tanti aspetti la nuova messa in scena è un'impresa abbastanza rischiosa e straordinaria. I cantanti delle due figure comiche non hanno mai calcato il palcoscenico di un'opera. Papageno viene interpretato dall'attore André Eisermann, che non sapeva cantare fino ad ora e ha dovuto prendere lezioni di canto, Papagena si chiama Gitte Haenning ed è famosa in Germania come cantante di musica leggera. Per farle interpretare la parte si è dovuta abbassare la sua aria di qualche tono. Il regista labori ha pochissime esperienze di teatro lirico e il suo modo di lavorare con i cantanti era, all'inizio, spesso incomprensibile. «Siete bravi quando cantate ma non sapete recitare - dice, da uomo di teatro -, tra il pubblico ci sono degli stupidi, dovete scandire bene le parole». Poi tace e aspetta. Vuole far uscire dai cantanti stessi, senza che usino i tipici gesti operistici, le idee, le emozioni, le motivazioni che spingono i personaggi che interpretano. «La data della prima non m'importa, quello che conta è l'evoluzione, ciò che accade dentro gli attori». Tabori è sempre stato un regista anarchico, che ascolta i suggerimenti e segue i mille rivoli che la recitazione prende durante le prove. Alla fine, miracolosamente, tutto quel caos si ricompone in una messa in scena coerente e'armoniosa. L'ideatore e direttore musicale dello spettacolo è Christoph Hagel, che già l'anno scorso ha allestito un'opera di Mozart in un luogo insolito: il Don Giovanni nel cosiddetto «E- Werk», tempio della techno berlinese. «Bisogna avere idee nuove - dice - per avvicinare l'uomo di fine Novecento alle opere di Mozart. Io le porto nei luoghi dove la gente di oggi può conoscerle. Se alla fine funzioni, non lo so neanch'io». Hagel ricorda che II flauto magico è stato concepito come opera popolare e che il collegamento con il circo non è così lontano se si pensa che lo strumento seduce animali selvaggi e forze della natura. Nessuno resiste al suo incanto quando colombe bianche volano attraverso la cupola, quando due emù camminano eleganti nell'arena o quando ai gorgheggi della Regina della notte si accompagnano le piroette di un'acrobata. Fuori del tendone, una coppia di punk si bacia su una panchina. Poi si guardano e lui con il dito segue il ritmo della famosissima aria di Papageno «Der Vogelfàngerbin ichja». Se l'incantesimo durerà, potremo vedere ìa compagnia anche in una tournée italiana. Magdalena Holzhey Un ritratto di Wolfgang Amadeus Mozart: il suo «Flauto magico» è oggetto di un allestimento a Berlino fuori dell'ordinario non molto lontano tuttavia dallo spirito dell'opera in cui la musica seduce animali e natura
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