La lunga vigilia del cardinale

La lunga vigilia del cardinale L'INCHIESTA SULL'USURA L'inchiesta sul caso Giordano: al vaglio le posizioni dei bancari La lunga vigilia del cardinale Tra pochi giorni l"interrogatorio-chiave LAGONEGRO. La domenica è giorno di riposo e anche l'inchiesta della Procura di Lagonegro sull'usura in Val d'Agri, nella quale è indagato il cardinale Michele Giordano, segna una pausa, almeno apparente. Fino al 2 settembre, quando a Potenza il Tribunale per il riesame sarà chiamato a decidere sulle impugnazioni dell'ordinanza di custodia cautelare che il 20 agosto scorso ha portato in carcere Mario Lucio Giordano, fratello del cardinale, e Filippo Lemma, ex direttore dell'agenzia di Sant'Arcangelo (Potenza) del Banco di Napoli, con le accuse di associazione per delinquere finalizzata all'usura, estorsione ed appropriazione indebita. L'impugnazione ha consentito ai difensori di «guardare nelle carte» e di affilare le armi per contrastare l'impianto dell'accusa; inoltre è stato fatto osservare - per la prima volta la difesa potrà dire la sua riguardo alle operazioni che avvenivano nell'agenzia di Sant'Arcangelo del Banco di Napoli, intorno alla quale si sarebbero sviluppate le attività di usura. Su tali operazioni di recente la Procura di Lagonegro ha alzato il tiro, decidendo di andare «oltre» l'ex direttore Lemma e di approfondire la questione dei mancati controlli da parte di livelli superiori della stessa banca. In questo contesto è stato deciso di indagare sul conto di alcuni dipendenti del Banco di Napoli. Tra le posizioni «sotto osservazione», vi sarebbe quella di Maria Albano, funzionario dell'istituto di credito che dalla filiale di Potenza avrebbe dovuto vigilare su quel che avveniva nell'agenzia di Sant'Arcangelo. La posizione di quest'ultima, peraltro, al pari di quella di Lemma, è già stata esaminata più di un anno fa dal servizio ispettorato del Banco di Napoli nel corso di un'ispezione nell'agenzia di Sant'Arcangelo. Anche altri dipendenti del Banco di Napoli, inoltre, dovranno dar conto del loro operato e, ancor più, di alcune loro «omissioni». E, mentre da Palermo la procura smentisce di aver mai inde. Jto sul cardinale, l'inchiesta ha altri filoni che saranno approfonditi nelle prossime settimane: dalla «pista» che, passando per gli usurati, lascerebbe ipotizzare un canale di riciclaggio di denaro della 'ndrangheta, alle presunte intimidazioni subite da alcuni testimoni, agli accertamenti patrimoniali sul conto di Mario Lucio Giordano e Lemma. E poi vi sono le questioni che più da vicino «toccano» il cardinale Giordano, «accusato» di aver contribuito, con l'approvvigionamento di centinaia di miboni sul conto corrente acceso nell'agenzia bancaria diretta da Lemma, alla presunta attività usuraia. L'arcivescovo ha detto che il denaro serviva per le difficoltà economiche del fratello. Gli investigatori vogliono capirne di più, a cominciare dai movimenti «a ritroso» di consistenti somme di denaro, ossia dal fratello all'arcivescovo di Napoli; e, ancora, ci si interroga sulla mancata contestazione da parte del cardinale di movimenti di denaro sul suo conto corrente di Sant'Arcangelo per assegni tratti con la firma aprocrifa (ma altre sono autentiche dell'arcivescovo). E, infine, vi è la questione della presunta sovraffatturazione di alcuni lavori commissionati dalla Curia che avrebbero consentito la costituzione di «fondi neri»: sul punto, fonti vicine a quelle investigative sottolineano che al momento si tratta solo di «un'ipotesi di lavoro». Chiarimenti ad alcune di tali circostanze potrebbero venire dall'mterrogatorio del cardinale, che - assicurano fonti attendibili, smentendo voci contrarie circolate al riguardo - per ora non è stato ancora fissato. Non solo: anche Mario Lucio Giordano, che si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip più per strategia difensiva che per scelta personale, potrebbe rompere il silenzio. [r. cri.] La procura di Palermo smentisce, mai fatto indagini sull'arcivescovo Tra 2 giorni si decide sui ricorsi dei legali dell'ex direttore di banca e del fratello del presule Il cardinale Michele Giordano