Ammazza la moglie a coltellate di Paolo Colonnello

Ammazza la moglie a coltellate Ammazza la moglie a coltellate Milano: l'ultima lite davanti alla figlioletta MILANO. Ha socchiuso la porta e completamente nudo, con le mani e i piedi ancora sporchi di sangue, ha sussurrato: «Ho fatto la cosa giusta, ho fatto la cosa giusta». Poi, Mario Bruno Resinati, 54 anni, professore di disegno in un istituto tecnico di via Lulli, ha mostrato i polsi agli agenti della squadra mobile e si è fatto tranquillamente ammanettare. Alle sue spalle, riversa supina sul pavimento, in un lago di sangue, giaceva la moglie, Susanna Fodale, 36 anni, originaria di Roma, impiegata alle poste. La donna era seminuda, con il corpo martoriato di coltellate di cui una letale alla gola, che poco prima, intorno alle 3,15 di sabato notte, il marito le aveva inferto forse in un raptus di follia, esploso al termine di una delle tante litigate che negli ultimi mesi aveva caratterizzato il ménage piuttosto agitato della coppia. Il professore di disegno sembrava allucinato: «Ho fatto la cosa giusta», ha continuato a ripetere ossessivamente. Fin quando, in un'altra stanza, al buio, nel modesto bilocale occupato dalla famiglia Resinati, nel quartiere popolare di via Padova, gli agenti hanno trovato la figlia della coppia, una bambina di tre anni, in lacrime. «Mi raccomando, trovate qualcuno che possa pensare a lei, trovate una donna che si occupi della mia bambina, lei sta bene», ha sussurrato allora il professore ritrovando un momento di lucidità. Non si sa se la piccola abbia assistito all'uxoricidio, ma di sicuro ha intuito che qualcosa di brutto stava succedendo alla madre, quando l'ha sentita urlare e chiedere aiuto prima di essere colpita dalla coltellata mortale. La bimba, ora sotto tu¬ tela del tribunale per i minori, è stata affidata a un istituto. L'uomo invece è stato rinchiuso a San Vittore con l'accusa di omicidio volontario. Verrà interrogato nei prossimi giorni dal pm Piercamillo Davigo. Secondo le prime ricostruzioni effettuate dalla polizia, l'altra notte tra marito e moglie sarebbe scoppiato l'ennesimo litigio, dovuto probabilmente alle manie ossessive di Mario Bruno Resinati, descritto dai vicini di casa come un uomo molto scostante, taciturno, introverso al limite della scortesia. «Salutava raramente, camminava sempre a testa china», racconta una donna. E in casa perseguitava la moglie, più giovane di 18 anni, con mille pignolerie, attacchi di gelosia, esplosioni d'ira. «Qualche giorno fa - continua una vicina di casa - Susanna mi aveva detto che il marito era come una tamburo, la martellava continuamente, la ossessionava». Chissà, forse sabato notte la donna potrebbe averlo minacciato di abbandono, facendo esplodere la follia omicida del professore. «Ho fatto la cosa giusta», ha spiegato semplicimente l'uomo. Ma nel minuscolo appartamento gli agenti hanno anche trovato due cravatte annodate, segno che forse il professore stava pensando di porre fine tragicamente al suo momento di follia ma non ne ha trovato il coraggio, o forse è stato interrotto dall'arrivo della polizia. Attorno al cadavere della donna, gli investigatori hanno trovato tre coltelli da cucina, un quarto era sotto il cadavere, mentre sotto il tavolo, sul pavimento, è stato trovato un trinciapolli. Non si sa se tutte le armi siano state usate per il delitto. Di certo il sangue della donna, imbrattava anche i muri, la porta e mobili, come se Susanna avesse lottato a lungo prima di soccombere. Paolo Colonnello

Persone citate: Mario Bruno, Piercamillo Davigo, Susanna Fodale

Luoghi citati: Milano, Roma