L'autunno leghista

L'autunno leghista L'autunno leghista MILANO. La campagna d'autunno della Lega parte con cinquantamila manifesti da «affiggere su tutti i muri della Padania»; a pochi giorni dalla convention di Ponte di Legno, in cui la Lega dovrebbe indicare la linea che seguirà alla ripresa dell'attività politica, il quotidiano «La Padania» lancia una campagna per «risvegliare il Nord» scagliandosi tanto per cambiare contro Silvio Berlusconi e il «controllo politico» che il «Meridione Unito» esercita sul «Nord disunito». Non manca la citazione colta, nientemeno che Bertold Brecht. «Quando non si possono cambiare le idee dei popoli, si cambiano i popoli». A Berlusconi il primo manifesto (che come gli altri si può staccare dalle pagine del giornale) chiede di rispondere alla domanda-tormentone «Sei un mafioso?» che il quotidiano ie- ghista gli rivolge da mesi (ottenendo come unica risposta una querela), rievocando inoltre l'itinerario delle «finanze oscure di mafia e massoneria» in cui Berlusconi sarebbe coinvolto anche come iscritto alla P2. Il secondo manifesto indica nel sistema elettorale maggioritario, nella magistratura «non eletta dal popolo ma asservita al potere», negli insegnanti me¬ ridionali «addomesticati» e nell'immigrazione extracomunitaria «voluta da mafia e camorra per aumentare criminalità e caos» gli strumenti con cui il Sud riesce a tenere il Nord sotto il proprio controllo. L'ultimo manifesto è una cartina d'Italia (anzi «Italia loro - La vitellona») che mostra una gallina, simbolo del «Nord disunito», alla quale «Roma e Sud Uniti» (formati da Roma-Napoli Ulivo - ossia un polo di vecchio liberismo conservatore catotlico - e Palermo-Polo - ossia un polo di liberismo monopolista) rubano tutte le uova. Il tutto si conclude con tanto di terzina satirica: «Del doman c'è gran certezza/ Roma sempre, Napoli ora, doman Palermo/ Se Padania non sarà/ Addio giustizia, Economia e Libertà». [r. i.j lìu!ia uro. /a ; | SEM K, 0 — stocco Pai/

Persone citate: Berlusconi, Bertold Brecht, Silvio Berlusconi