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La cara estinta vince le elezioni ERICANI La cara estinta vince le elezioni JACQUELYN Morrow Lewis Ledgerwood, di Oklahoma City, ha vinto le primarie del partito democratico nel suo Stato e affronterà il candidato repubblicano nella sfida di settembre per un posto al Senato. Viene attualmente studiata dai suoi colleghi come figura politica ideale, giacché le sono preclusi in modo assoluto scandali e gaffes, cedimenti alla corruzione e scelte impopolari. Efficaci pure la sua campagna elettorale, eccezionalmente silenziosa, e il suo programma di governo che è, semplicemente, al di là. Jacquelyn Eccetera è, infatti, deceduta il 15 luglio, a più di im mese dal voto. Le leggi dell'Oklahoma impedivano di ritirare la sua candidatura. Nulla ha vietato agli elettori di appoggiarla, con crescente entusiasmo. Lo sconfitto, Jerry Kobuluk, chiassoso allevatore, si è domandato: «Non so a cosa pensassero, mettendo la croce sul suo nome». Probabilmente, a essere opportuni e misericordiosi. Coerenti, anche. Poiché è noto che «sono sempre i migliori ad andarsene», che vadano, almeno, al potere. Il caso Jacquelyn Eccetera apre nuovi e impensati spiragli al partito democratico, disperatamente alla ricerca di un nome per la corsa alla presidenza del Duenula che non abbia, come Gore, giocato con Clinton e i finanziamenti sospetti. Si dischiude la possibilità che possa finalmente entrare in lizza l'unico uomo politico decente degli ultimi quarant'anni: Robert Kennedy, prematuramente (e inopportunamente) cancellato dalla scena per colpa di un trascurabile proiettile. Basterà fargli calcare le orme della futura senatrice Eccetera che, con disperazione del suo avversario, il repubblicano Don Nickles, diserta i dibattiti televisivi, non raccoglie le polemiche giornalistiche, esibisce un passato trasparente e un futuro dalla limpidezza ultraterrena. I sondaggi la danno in crescita. Gabriele Romagnoli