Il crack di Mosca minaccia la Finanziaria

Il crack di Mosca minaccia la Finanziaria Giovedì primo incontro a Palazzo Chigi per mettere a punto la manovra economica 1999 Il crack di Mosca minaccia la Finanziaria La frana sui mercati dell'Est può pesare per5000 miliardi ROMA. Sulla Finanziaria '99 aleggia l'ombra dell'«incognita Russia», ovvero di un buco di 5000 miliardi che, secondo alcuni economisti, la crisi delle economie asiatiche e della Borsa moscovita potrebbe aprire nei nostri conti. I crack in Russia e nell'Estremo Oriente avrebbero un peso negativo pari a mezzo punto sulla crescita reale del nostro Paese, entità che corrisponde appunto a 5000 miliardi di lire da recuperare con un ritocco alle cifre della Finanziaria. E, mentre il presidente del Senato, Mancino, chiede che il governo con la legge in preparazione compia una svolta decisiva negli investimenti per il Mezzogiorno, giovedì è in calendario il primo incontro tra i mmistri economici per mettere a punto la manovra di bilancio per l'anno prossimo. Parallelamente, se sarà confermata, il 3 settembre ci sarà una riunione delle parti sociali per la verifica dell'accordo del '93. Nella prossima Finanziaria il tema del lavoro è più del solito strettamente intrecciato alle misure economiche: è allo studio un piano per l'occupazione e la ripresa che prevede un maxidecreto collegato che destina 36 mila miliardi per infrastrutture e Mezzogiorno. Inoltre l'elenco prevede, salvo contrordini, il riordino generale degb incentivi, il varo dell'Agenzia per il Sud, un nuovo provvedimento sugli straordinari e misure che facilitino l'emersione del lavoro nero. Complessivamente, nuda e cruda, la finanziaria dovrebbe pesare 13.500 imbardi, dei quali 9000 proverranno da tagli alla spesa e 4500 da aumenti delle entrate. La crescita di queste ultime potrebbe venire, in gran parte, dal recupero di circa 4000 miliardi di crediti contributivi che l'Inps deve incassare. Quale sarà la strada che l'istituto guidato da Gianni Billia dovrà seguire per riportare a casa questo denaro? Si parla di «nuove procedure di riscossione» e c'è chi pensa che, tradotta in parole, povere la formula significhi: condono. Tasse nuove, invece, non ce ne dovrebbero essere, con l'eccezione, forse, della cosiddetta «carbon tax», una tassa ecologica voluta dal ministro Ronchi per far pagare chi inquina producendo ossido di carbonio (le auto in prima linea) e che si potrebbe tradurre in un aumento di ebrea 25 lire al litro per la benzina. Ma al momento per questa «carbon tax» si è ragionato soltanto su una diversa modalità di calcolo delle imposte di fabbricazione sui carburanti e sulle fonti energetiche, che non dovrebbe comportare aumenti di gettito tributario. Più probabile che a recuperare denaro contribuiscano i nuovi studi anti evasione fiscale, che il ministero delle Finanze ha approntato. Per quel che riguarda, invece, i tagli alla spesa c'è in vista una massiccia serie di tagli su vari capitoli di spesa dei ministeri: ad aprire la lista ci sono Difesa e Sanità, mentre pare sia risparmiata l'Istruzione pubblica. Il salasso ai ministeri, stando alle previsioni dei tecnici del Tesoro, consentirebbe di recuperare qualcosa come 2000 miliardi. Dalla Sanità, nell'ambito della spesa per le Regioni, proverrebbero invece 1000 miliardi che farebbero parte di una quota di 2500 miliardi risparmiati dal «patto di stabibtà» tra Stato ed Enti locali. Altri 1000 miliardi potrebbero poi venire da un'opera di razionabzzazione delle uscite in conto capitale, cioè ì flussi di cassa per gli investi¬ menti, cui starebbe pensando il Tesoro. Gli altri 3500 miliardi che mancano per arrivare ai 9000 di risparmio complessivo di spesa previsto dal Dpef potrebbero essere recuperati con una nuova campagna di lotta contro i «falsi invalidi», che, attraverso centomila nuovi controlli, porterebbero a recuperare 200 miliardi di pensioni percepite indebitamente. Altri risparmi sono attesi da mancati trasferimenti di somme a Poste e Ferrovie, mentre si stanno studiando criteri più rigidi per il «redditometro», il che significa rendere più strette le maglie dei requisiti necessari per poter usufruire ai vari livelli di reddito delle prestazioni sociali. [v. cor.l li presidente dell'lnps Gianni Billia

Persone citate: Gianni Billia, Mancino, Ronchi

Luoghi citati: Estremo Oriente, Mosca, Roma, Russia