Lo squalo bianco, prima vittima della psicosi

Lo squalo bianco, prima vittima della psicosi Ma al largo di Senigallia la capitaneria continua la caccia all'esemplare filmato da un amatore Lo squalo bianco, prima vittima della psicosi Rari gli episodi di attacco all'uomo: cinquanta Vanno in tutto il mondo UN MOSTRO IN MARE LA psicosi dello squalo rispunta puntualmente ogni estate. Questa volta però c'è un filmato agghiacciante che, ripreso dai tg, ha impressionato enormemente l'opinione pubblica. Ma chi può dire con sicurezza che quel pesce avvistato al largo di Senigallia sia davvero uno squalo bianco, considerato il più «cattivo» della famiglia? Sul conto degli squali circolano idee completamente sbagliate. Di loro ci occupiamo in effetti solo quando un bagnante viene attaccato. Ma da noi sono eventi rarissimi. Secondo le statistiche americane, ogni anno nel mondo intero vengono aggrediti dagli squali solo una cinquantina di uomini. Cosa fono in confronto al numero impressionante di vittime delle punture di vespe o calabroni? Ci sono 350 specie di squali nei mari del mondo. Ma quelle reputate, a torto o a ragione, pericolose per l'uomo, sono sì e no una ventina. A quanto risulta poi dall'esperienza, la carne umana non sarebbe nemmeno gradita al loro palato. Tanto è vero che nella maggior parte dei casi, quando uno di loro attacca un sub, lo fa probabilmente per errore, perché scambia la tuta di neoprene per la lucente pelle di una foca. E si affretta a sputarlo fuori, magari dopo avergli infetto un morso che provoca un'emorragia mortale. Non sono molti i dati di cui disponiamo, ma l'esame del contenuto gastrico dello squalo bianco ha dimostrato che questo grande pesce si ciba soprattutto di pesci più piccoli, di foche, di elefanti di mare, di tartarughe, di cefalopodi. Gli squali posseggono straordinari organi di senso. Ci vedono benissimo e distinguono perfino i colori. Ottimo anche il loro udito. Ma in più hanno un senso elettrico senza uguali nel mondo animale. E' localizzato nelle cosiddette «ampolle del Lorenzini», organi che si trovano sul muso e percepiscono i campi elettrici che s'irradiano dalle altre creature viventi. Il campo bioelettrico di un pesce che sta nuotando o quello di un subacqueo che si sta agitando nell'acqua creano perciò una sorta di sollecitazione al loro appetito. Quanto allo squalo bianco (nome scientifico: Carcharodon carcharias) si tratta di una specie cosmopolita che abita i mari delle zone temperate, tropicali e subtropicali. Nel Mediterraneo com- pare assai di rado, probabilmente inseguendo branchi di tonni o la scia delle navi per mangiare i rifiuti che vengono gettati in mare. E' lungo 5-6 metri, ma alcuni esemplari possono raggiungere i 9 o addirittura i 12 metri. Eppure da noi gli incidenti sono, ripeto, assolutamente eccezionali, a differenza di quanto avviene nelle acque australiane, in quelle del Sudafrica e della costa americana sul Pacifico. Ieri la Capitaneria ha fatto dei controlli, ma non ci sono stati altri avvistamenti. Uno dei maggiori esperti di squali ha dichiarato: «Ci son voluti 400 mihoni di anni prima che lo squalo diventasse il re dei mari. Ma sono bastati 10 anni perché l'uomo mettesse in pericolo la sua sopravvivenza». E infatti milioni di squali finiscono nelle reti e le loro carni vengono vendute sui mercati, come tonno o pesce spada. Nella partita uomini-squali sono questi ultimi che pagano lo scotto più elevato. Isabella Lattes Coif mann Nel Mediterraneo compare assai di rado quasi sempre al seguito di tonni Lo squalo bianco avvistato tra Senigallia e Ancona

Persone citate: Isabella Lattes, Lorenzini

Luoghi citati: Ancona, Senigallia, Sudafrica