Artobrennero, un altro incubo

Artobrennero, un altro incubo Ma la raccomandazione dell'Ufficio viabilità per fronteggiare una nuova ondata di turisti tedeschi è stata disattesa e il traffico è andato in tilt Artobrennero, un altro incubo «Troppe code, evitate l'ingresso per quattro ore» BOLZANO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Terza corsia, numero chiuso o Alemagna? Una cosa è certa: al problema del traffico sull'autostrada del Brennero, una delle principali arterie europee, dovrà essere posto rimedio al più presto. Perché lui, il traffico, non guarda in l'accia a nessuno. Non solo, sembra quasi prendersi beffa degli amministratori e dei tecnici dell'A22. Ieri tutti si attendevano il «collasso» della corsia Nord, vittima del controesodo (code che con ogni probabilità sono solamente rimandate ad oggi). Invece ad andare in tilt è stata la circolazione in direzione Sud, a causa di un'altra ondata di turisti in arrivo dai Paesi dell'area tedesca. Colonne in entrata alla barriera di Vipiteno (3/4 chilometri), 6 chilometri di coda all'uscita di Trento Nord, obbligatoria a causa della strozzatura costituita dai lavori della galleria di Piedicastello. Una situazione difficilissima, tanto da spingere l'Ufficio viabilità della Provincia a diramare alle radio locali un appello per gli automobilisti: «Non immettetevi sull'autostrada prima delle 15». Appello ignorato, perché alle 15,45 al casello di Trento Nord la coda s'era addirittura allungata e il traffico risultava rallentato tanto sull'autostrada che sulla Statale 12, con venti chilometri da Salorno a Trento, sempre in direzione Sud. La situazione andava normalizzandosi solo dopo le 18. Una soluzione, insomma, va trovata. Anche perché una volta finiti i lavori della galleria di Trento, cominceranno quelli per la ristrutturazione dei viadotti fra Bolzano Nord e Chiusa. Ma venerdì il Consiglio d'amministrazione dell'A22 ha bocciato senza mezzi termini la provocazione de! presidente Ferdinand Willeit, che l'altro giorno aveva posto ai soci azionisti una drastica quanto impraticabile alternativa: la terza corsia o il numero chiuso (2200 veicoli l'ora). La sola ipotesi di una terza corsia è esclusa da qualsiasi piano finanziario. Si tratta di una scelta politica e dovrebbe essere supportata da dati tecnici e previsioni paragonabili a quelli messi in campo al momento in cui si costruì l'Autobrennero. Del nodo si tornerà a parlare nella prossima riunione di ottobre. Il «problema traffico» emerge con chiarezza anche dai dati diffusi dall'Aiscat: dall'inizio dell'anno ad aprile l'Autobrennero ha prodotto un carico di 1.048.400 veicoli a chilometro (erano 986.700 nel '97) con un incremento annuo del 6,3%. Un dato enorme che pone l'Autobrennero al secondo posto in campo nazionale tra le tratte che non fanno parte della rete Iri, dopo la Brescia-Padova (già dotata di tre corsie) e prima della Torino-Milano. E allora c'è chi (stavolta tocca al sindaco di Bolzano, Salghetti Drioli) rispolvera una vecchia proposta: per liberare l'autostrada del Brennero parte del trasporto delle merci va passato su rotaia (e fin qui sono tutti d'accordo) ma contemporaneamente va prolungata - anche in territo¬ rio altoatesino - l'autostrada di Alemagna per creare una valida alternativa all'A22 fra Nord-Est d'Italia e Austria e Germania. La famigerata A27 - diventata in questi ultimi anni un vero e pro¬ prio incubo soprattutto in Alta Pusteria - è ferma a Pian de Vedoia, poco distante da Longarone. I settori economici e politici veneti spingono, da sempre, perché l'autostrada possa collegarsi con l'Austria. L'opposizione al prolungamento dell'Alemagna - in Alto Adige e anche in Austria - è sempre stata categorica: 6000 persone manifestarono, un paio d'anni fa, a Dobbiaco; contrari - da sempre - la giunta provinciale di Bolzano («l'Alemagna non attraverserà mai il nostro territorio», ha detto e ripetuto il presidente Durnwalder), i Comuni dell'Alta Pusteria, la Comunità di Valle, gli abitanti oltre agli ambientalisti e la maggior parte dei partiti (Alleanza nazionale esclusa). E anche il governo, contattato a più riprese, ha stralciato da tempo il prolungamento dell'Alemagna fra i grandi progetti autostradali e stradali. E la vicina Austria, accogliendo i pareri contrari, s'è allineata su questa posizione avversa al «mostro» A27. Maurizio Di Giangiacomo Il presidente della società propone il numero chiuso: «Solo 2200 veicoli all'ora» Ma i tecnici bocciano l'idea L'ipotesi della terza corsia esclusa dal bilancio locale WKm Viaggiare sull'Autobrennero si rivela sempre più un calvario per migliaia di automobilisti

Persone citate: Alemagna, Durnwalder, Ferdinand Willeit, Salghetti Drioli