Mille barche contro il parco

Mille barche contro il parco Manifestazione e serrata dei negozi contro il decreto Ronchi. «La riserva fatela a Gallipoli» Mille barche contro il parco Portofino, in mare sfila la protesta PORTOFINO. L'imbarco dei mille. Tanti erano i navigli di tutti i tipi e dimensioni, dagli yacht ai gozzi alle canoe ai motoscafi, con qualche barca a vela, che ieri mattina hanno chiuso la baia di l'ortofino in mia cornice mobile rigorosamente al di fuori dei confini del parco marino della discordia. Nell'aria frizzante della prima giornata di fine calura, su un mare blu cobalto screziato dalle scie dei natanti, la flottiglia pittoresca inalberava vessilli corsari di lutti i tipi: dalle bandiere nere con teschio e ossa incrociate sui gommoni carichi di giovani, agli striscioni di protesta come «Parco=oppressione e disoccupazione» con qualche incertezza sull'ortografia, dagli inviti del tipo «Ronchi, la riserva falla a Gallipoli» ostentato da Tiziana Maiolo donna sandwich, ai secchi «No al parco» por arrivare alla riciclata bandiera con la mucca della Lega. Presente anche il gozzo dell'Arge, l'Associazione Repubblica di Genova, con lo slogan: «Basta con i decreti centralisti e autoritari! I Liguri si sono autogovernati benissimo per oltre 800 aiuii». Contro gli ambientalisti fautori del parco marino, su un gozzo sventolava; «Sole che ride, lavoratore che piange». Polena vivente, un'abbronzatis- sima Maria Pia Fanfani a cavalcioni della prua dell'utility «Ma se glie pensu» sorrideva soddisfatta per la riuscita della manifestazione e, forte della sua annosa esperienza come presidente della Croce Rossa Italiana, ha commentato: «Qui non si tratta di guadagnare di più o di meno, qui si tratta di sopravvivenza. C'è chi ha lavorato una vita e ora non gli resta che piangere. Questa è ima delle mie battaglie. Ora non occorre più andare in Africa». Strana atmosfera ieri mattina nel Tigullio: da Santa Margherita, da Rapallo, da Camogli e da Punta Pedale salpavano a decine le barche della protesta, affollando il mare come mai, nemmeno nelle congestionate domeniche dell'invasione vacanziera. Nel borgo la serrata dei commercianti è stata totale, ad eccezione dei tre bar adiacenti sulla piazzetta, gestiti da uri milanese («Questo viene qui a spremere Portofino» commentava un noleggiatore di barche invelemto). A contraddire parzialmente il clima da tragedia economica annunciata, c'erano gli 80 clienti prenotati per ieri sera al ristorante Puny. Il titolare, in prima fila nella protesta, è riuscito ad avvertirne solo 78 e per gli altri due ha affisso un cartello sulla porta chiusa del locale in cui invitava i due suoi clienti, con nome e cogno¬ me, a ripresentarsi in qualsiasi altra occasione, a titolo di suoi ospiti. Nello specchio antistante il borgo, il significato serioso della manifestazione si diluiva in singoli episodi pittoreschi: una corona di fiori gettata in acqua a commemorare la morte del lavoro turistico vittima del parco, il fantoccio di un sub impiccato a un albero, il cartello di un ristoratore di San Fruttuoso, «Spadin», che fa il verso alla pubblicità: «L'uomo del mare dice no al parco». Le barche si sono radunate a Punta Pedale, prima della spiaggia di Paraggi, e da lì il corteo si è snodato, su più file, sino a Punta Chiappa, sul versante occidentale del Promontorio di Portofino. La vela verde e il sole della Padania spiccavano sul cabinato dell'armatore Andrea Corrado: in plancia, imbarazzato per il suo ruolo di «gommonauta», sedeva l'ex ministro Giancarlo Pagliarini, ed è stato raggiunto verso mezzogiorno, grazie al passaggio in motoscafo di un altro leghista, dall'ex sindaco di Milano Formentini con signora. «Questa è una manifestazione nata dalla rabbia della gente - dichiara Pagliarini - i liguri devono poter fare le cose che vogliono a casa loro». Insieme sulla stessa barca, il senatore di Forza Italia Luigi Grillo e il sindaco di Portofino Gianni Artioli, ca¬ pofila della protesta anti-Ronchi. «Con questa manifestazione diamo un segnale forte ai burocrati e ai tecnici del ministero». Nessun personaggio del mondo dello spettacolo, fra quelli appassionati di nautica, si è lasciato coinvolgere: che fossero tutti sulla Costa Smeralda o che siano tutti ambientalisti? Dopo la «barcarolata», sono ormai in vigore limitazioni e divieti. Ma, dice l'ammiraglio Eugenio Sicurezza della Capitaneria di porto di Genova, «ancora per oggi ci limiteremo agli avvertimenti». Mariacristina Cambrì Alessandra Pieracci In prima fila sindaci della zona e politici, assenti i vip dello spettacolo Da ieri in vigore i divieti La Capitaneria di porto «Per ora solo avvertimenti» L 1 CHiusi I imita «tari Due immagini della protesta a Portofino: un cartello che annuncia la serrata e una barca di manifestanti con una corona funebre