Una bimba nel mirino dei giudici
Una bimba nel mirino dei giudici Como, a un anno è accusata di aver falsificato prove di acquisto di un concorso Una bimba nel mirino dei giudici L'«Osservatore»: la solita obiettività della giustizia UNA NEONATA NEL MIRINO COMO A dodici mesi, è di Cagliari, _ ed è quasi sicuramente la più giovane indagata d'Italia. La vicenda nasce da un semplice concorso a punti, con il sospetto di falsificazione delle prove d'acquisto che finisce in una denuncia e in una conseguente accusa di tentata truffa. E l'Osservatore Romano, dopo le polemiche sull'inchiesta che coinvolge il cardinale Giordano, coglie l'occasione per scagliarsi contro i magistrati. «Finalmente una notizia che può tranquillizzare tutti sull'obiettività della giustizia», si legge nel numero di ieri del quotidiano della Santa Sede. Il giornale, dopo aver raccontato la vicenda, nota: «Se non fosse intervenuto il gip di Como (che ha trasmesso gli atti al tribunale per i niinorenni di Milano per decretare la non procedibilità nei confronti della piccola, ndr), a 12 mesi la bambina avrebbe già perduto di fronte alla società e alle istituzioni la sua innocenza». Stando all'accusa, la piccola Alice {il nome è di comodo) è sospettata di aver falsificato le prove d'acquisto della Chicco Artsana, azienda specializzata nella produzione di articoli sanitari, abbigliamento e giocattoli per l'infanzia. Ovviamente Alice, che rischia di finire nel Guinness dei primati, non ha falsificato niente. Perché allora è indagata? L'azienza comasca, con sede a Grandate, alla periferia del capoluogo lariano, ha promosso il con- corso «Infinite dolcezze». La partecipazione è semplice: basta raccogliere una dozzina di prove acquisto e spedirle all'ufficio marketing della Chicco Artsana per poi ricevere un premio, solitamente un giocattolo o un abitino. Un'iniziativa promozionale di grande successo, come conferma la valanga di cartoline giunte alla Chicco Artsana, tanto da far sorgere qualche dubbio. E così gli organizzatori del con- corso si accorgono che parte delle prove acquisto sono state falsificate. Ecco, quindi, la segnalazione alla procura presso la pretura circondariale di Como e l'apertura di un'inchiesta condotta dal sostituto Francesco Angiolini. Tra le cartoline con prove d'acquisto fasulle, o presunte tali, anche una arrivata da Cagliari, con le generalità di Alice, nei cui confronti viene aperta un'indagine. Quando ci si accorge che Alice ha solo 12 mesi non è possibile archiviare il caso: deve farlo iltribunale per i minorenni. «Mi sembra una storia assurda - è il commento di Livia Pomodoro, presidente del tribunale per i minorenni di Milano -. Prima di valutare l'intera vicenda aspetto di leggere gli atti. In ogni caso, se si tratta di un reato connesso ai genitori, saranno loro a risponderne». E infatti in serata si è appreso che il nome della bimba è stato cancellato «per errore materiale» e al suo posto nel registro degli indagati è finita la madre. [m. m.) La piccola cagliaritana finita sotto accusa aveva partecipato a un concorso della Chicco. Al suo posto nel registro degli indagati è poi finita la madre
Persone citate: Francesco Angiolini, Livia Pomodoro
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