«Il governo risponda»

«Il governo risponda» «Il governo risponda» la Santa Sede: aspettiamo una replica ufficiale CITTA' DEL VATICANO. Il Vaticano attendo che il Governo italiano risponda sul «caso Giordano»; l'ha detto al «Meeting» di Rimini il «ministro degli Esteri» del Papa, l'arcivescovo Jean Louis Tauran, rispondendo ad alcune domande. «Effettivamente i rapporti Chiesa-Stato italiano sono corretti, basati su rapporti pattizi - ha affermato - per cui si sta ai patti, e quindi adesso ciò che si aspetta la Santa Sede è ima risposta alla sua nota verbale dell'altro giorno. La risposta ufficiale del governo penso vi sarà nelle prossime settimane». Il «Segretario per i Rapporti con gli Stati» questo il suo titolo ufficiale - è parso interessato a riportare la questione in acque più tranquille. Così dice che «la visita del Papa al Quirinale al Presidente della Repubblica era già in programma da mesi. Non si può quindi fare un legame tra la visita e il caso dell'arcivescovo di Napoli. Non complichiamo quindi le cose». E glissa sui temi più scottanti, per esempio le intercettazioni telefoniche al cardinale Giordano: «Non sono m grado di rispondere. Sono cose confidenziali, non facciamo dunque fantascienza». Ieri l'arcivescovo di Napoli ha avuto anche la solidarietà e mia dichiarazione di innocenza da parte del segretario della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Ennio Antonelli. «La Chiesa italiana è sostanzialmente serena, piena di fiducia che alla Ime risulterà l'estraneità totale del cardinal Giordano nel reato di usura». E' la dichiarazione del n.2 della Cei, che riferendosi alla dichiarazione di Prodi di venerdì scorso, sui buoni rapporti fra Chiesa e Stato, ha aggiunto: «Nessuno comunque ha interesse a mantenere in piedi una polemica che in realtà non c'è stata». Ma qualche sassolino nella scarpa dei vescovi ce, eccome. Mons. Antonelli ha detto che «la nota stonata in questa vicenda è rappresentata dalla spettacolarizzazione che ne è stata fatta»; un modo non corretto di procedere che «riguarda tutti, cardinali e semplici cittadini». Ha poi spezzato una lancia in difesa dell'otto per mille, che potrebbe essere colpito dalla vicenda Giordano: «Non risulta che denaro destinato alla diocesi napoletana sia stato dirottato a finalità diverse da quelle stabilite; non è stata usata una lira dell'8 per mille, perché si deve sapere che è obbligatorio dare conto dell'uso che se ne fa». Anche fra i vescovi però c'è chi teme che casi come quello dell'arcivescovo di Napoli possano avere conseguenze di lungo periodo. Il presule di Como, Mons. Alessandro Maggiolini, scrive su II Tempo un editoriale preoccupato. «L'autonomia religiosa e inorale può essere quasi inconsapevolmente e insensibilmente esposta al rischio di soppressione». E aggiunge: «Certa magistratura potrebbe arrogarsi la pretesa di una sorta di giustizia di Tribunali del popolo di sciagurata memoria, dove il popolo non entrerebbe per nulla. Potrebbe trasformarsi in un potere sovrastante quello legislativo ed esecutivo». Sono paure che si trovano anche in prima pagina di Avx'enire, quotidiano dei vescovi: «Una chiesa origliata è ancora libera?». Marco Tosarti

Persone citate: Alessandro Maggiolini, Antonelli, Ennio Antonelli, Jean Louis Tauran

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Como, Napoli, Rimini