PRIGIONIERO DEL MONDO di Marinella Venegoni

PRIGIONIERO DEL MONDO PRIGIONIERO DEL MONDO sempre rinnovato di scomparire dagli occhi del pubblico, e di essere ricordato soltanto con le vecchie e sempre uguali registrazioni tv, fra i Sessanta e i Settanta. Dal suo letto in ospedale, Battisti si trova oggi a combattere non per una fotografia o per una ripresa rubata, ma per la sua stessa salute. Impotente lui davanti alle telecamere e di fronte all'etere e ai media, costretti invece questi a raccogliere l'onda d'impudica curiosità che sale di fronte a una persona considerata ormai una leggenda per le sue canzoni ma anche per le leggende che lo circondano, ecco che rispunta l'antica ossessione: l'orsaggine di Battisti, il suo fuggire anche di fronte ai vicini di casa che lo salutano, l'ostinato rifugiarsi nelle pieghe più nascoste di una vita casalinga spesso odiosa a quelli che ci sono costretti. La spesa in bicicletta, il dipingere personalmente un balcone, il portare il cane ai giardinetti. Con le parole di Mogol, Lucio Battisti ha emozionato attraverso le sue canzoni tutti coloro che so- no stati ragazzi dalla fine degli Anni Sessanta ad oggi. I suoi brani sono i più conosciuti e cantati a memoria da maturi gentiluomini come da fresche ragazze di borgata. Tra «1 giardini di marzo» e «La canzone del sole», «Balla Linda» e «Fiori rosa fiori di pesco», quasi non c'è italiano che non abbia sospirato o gioito ripercorrendo una breve e miracolosa stagione conclusasi a metà dei Settanta per dissidi con Mogol: il quale pretendeva trattamento uguale per i testi e per la musica, nella divisione dei diritti d'autore. Nessuno dei due, dopo la separazione, ha più ottenuto altrettanto successo; ma come spesso accade, l'arco compiuto di un'avventura artistica ha costituito la consacrazione e insieme la prigionia. Contro questa santificazione, contro l'ossessivo inseguimento dei media, Battisti si è ribellato con tutte le forze. Ha chiesto silenzio, a costo di separarsi per sempre anche dai vecchi amici della gioventù, dai colleghi con i quali ha condiviso le difficoltà degli inizi. Ma la tenda che ora all'ospedale lo separa dagli occhi del mondo è come trasparente: il segreto a lungo inseguito si è frantumato nell'ora più dolorosa. Marinella Venegoni

Persone citate: Battisti, Lucio Battisti, Mogol