«Bloccate la corsa dei maialini» di Diego Andrà

«Bloccate la corsa dei maialini» In Comune fax di protesta di Legambiente e Lav: manifestatone diseducativa «Bloccate la corsa dei maialini» Ma Verolengo difende il suo palio dei borghi VEROLENGO. «Pover pursel», «nel senso del maiale», precisava Dario Fo cantando anni fa di contadini e di re. Da qualche giorno il ritornello è di moda a Verolengo, più per ridere che per dar ragione agli animalisti. Perché il paese intero, al «Palio del verro», ci tiene eccome. Stanno preparando con cura somma la gara tra i maialini, che il 15 settembre correranno con i colori dei rioni per la festa della Madonnina. In paese sarà lo spunto per una bicchierata, e per un sicuro sfottò verso i «contradaioli» abbinati al maialino più pigro. Ma per Legambiente di Saluggia e Lav torinese, che hanno inondato il Comune di fax di protesta, la questione è serissima. La corsa dei porcelli è «vergognosa», perché «correre non appartiene alla natura dei maiali. Lo fanno solo in preda al terrore, spaventati a morte da chi li incita al traguardo per il divertimento della piazza». La gara è organizzata dal Comune, che porta sullo stemma proprio un maiale rampante. «La leggenda vuole - dice Giuseppe Autino, l'allevatore che fornirà i sei porcelli per il palio - che un maialetto abbia salvato la città assediata. La popolazione era allo stremo, perché non c'erano più viveri. Era rimasto solo quel porcellino, che veline usato per un inganno. Fu mandato fuori le mura, per far credere ai nemici che le provviste erano ancora tante da poterle sciupare. I soldati cascarono nel tranello, e rinunciarono». La storia è tornata in mente a Bruno Rosa nel '90: ora vicesindaco, e cercava un sistema per ridare (iato alla festa della Madonnina, sempre più disertata. «Visto che persino il nome di Verolengo deriva dal verro - dice Rosa - abbiamo inventato la corsa. Abbiamo scritto chiaro e tondo nel regolamento che gli animali non possono essere maltrattati. Chi dovesse picchiarli o frustarli verrebbe squalificato». ((Altro che maltrattamenti - dice Franco Ponzetto, 45 anni -. A noi di borgo Arborea è capitato che il nostro maialino era in testa, e a due metri dal traguardo è tornato indietro. Un anno, due porcelli non c'è stato nemmeno verso di farli uscire dalle gabbie. Per noi, la festa è solo un modo per stare insieme». Luciano Arduino, 64 armi, uno degli organizzatori, spiega le regole della gara: «Il Comune compra i porcelli di 4 mesi, di pari peso, e li assegna a sorte ai borghi». Poi le borgate sfilano in costume con sbandieratoli e cavalieri. «Ogni borgo porta il suo porcello in gabbia, su un carretto addobbato a festa. Si allineano le gabbie in un campo, e si aprono al via. Ogni borgo ha un porcaro che incita il maialino. Vince il borgo il cui porcello arriva primo, dopo 300 metri di percorso». Ma per Gian Piero Godio, presi¬ dente di Legambiente di Saluggia e membro della segreteria piemontese dell'associazione, e per Marco Francone (segretario regionale della Lav), «il rispetto per gli animali è un'altra cosa». Spiega Godio: «Corrono in preda alla paura. In tutta Europa si stanno eliminando gli spettacoli con gli animali: si sta discutendo persino il palio di Siena, che ha radici antichissime. Qui non c'è alcuna tradizione. Questi poveri maialini hanno una tale confusione mentale, in gara, che scappano dove possono. Non capiscono né che esiste un traguardo, né che diavolo stia succedendo. E' indegno divertirsi al loro terrore, farli correre ridicolmente, infliggendo loro una sofferenza gratuita». La polemica era già stata sollevata negli anni scorsi. Tanto che nel '97 gli organiz¬ zatori avevano rinunciato. Questa volta, 0 sindaco Ettore Nicoletta è deciso: «Il Palio si farà. Lo scorso anno c'è stata una marea di proteste, da chi aspettava la festa. I maialini non vengono maltrattati, ci sono severi controlli veterinari, e tutte le autorizzazioni previste. E poi, perché se i maiali diventano salsiccia, gli ambientalisti non protestano?». Godio ribatte: «Io sono vegetariano. E comunque una cosa è crescerli a fini alimentari, altra è terrorizzarli inutilmente». Che la gara si faccia o no, comunque, la fine dei porcelli sarà la stessa. Senza palio, diverranno cotolette. In caso contrario, saranno arrostiti dai borghigiani alla fine della festa. Diego Andrà Giovanna Favro Un'immagine dell'ultimo palio corso due anni fa a Verolengo e, sopra, il sindaco del paese, Ettore Nicoletta

Luoghi citati: Europa, Saluggia, Siena, Verolengo