Un'agonia durato cinque giorni

Un'agonia durato cinque giorni Le difficili condizioni in cui viveva la coppia erano note, ma nessuno è intervenuto Un'agonia durato cinque giorni Sola, accanto al marito morto Lui è morto in sala da pranzo per un malore. E anche per la moglie novantenne, bloccata sul divano da una malattia, è stata la fine. L'agonia della pensionata è durata cinque giorni poi, stremata dalla fame, dalla sete e dalla disperazione, si è spenta. La tragedia è stata scoperta dai vigili del fuoco giovedì pomeriggio sfondando la finestra dell'alloggio di corso Brunelleschi 27, a Pozzo Strada. Alcuni inquilini appena rientrati dalle ferie, avevano avvertito un odore insopportabile provenire dalla porta al settimo piano: l'appartamento di Oreste Ferrerò, 86 anni, e della moglie, Maria «Mariuccia» Termi, di 94. Lo stesso alloggio in cui soltanto un mese e mezzo fa i vigili del fuoco erano già intervenuti, nel cuore della notte e ancora sfondando una finestra, per portare soccorso a Oreste Ferrerò rimasto immobilizzato sul pavimento dopo una brutta caduta. L'uomo rifiutò il ricovero in ospedale: «Devo badare a mia moglie - disse -, se me ne vado, lei muore». Giovedì i vigili lo hanno trovato cadavere, il corpo già in decomposizione, stroncato da infarto (il decesso risalirebbe a domenica). In un'altra stanza c'era la moglie Maria, anche lei morta ma da poche ore, quasi certamente all'alba di giovedì. Era coricata su un divano del tinello. E accanto al divano c'erano le due sedie che il marito aveva sistemato amorevolmente, per evitarle di cadere. Indossava una maglia verde, tre canottiere di lana. Nel reggiseno c'erano i risparmi: un milione e 80 mila lire in banconote arrotolate. Lui, invece, irriconoscibile, era sul pavimento del salotto: pantaloni grigi e canottiera azzurra, le braccia protese verso l'ingresso nell'ultimo, disperato tentativo di chiedere aiuto. Un lamento che però nessuno ha potuto sentire, perché i vicini erano tutti in ferie. E' una drammatica storia di solitudine, ma anche la storia di un grande amore, quella dei coniugi Ferrerò. Un matrimonio durato 60 anni dal quale era nato un figlio, Giuliano, oggi ultrasessantenne e che, sposato, vive in via Isonzo. Ma con Giuliano da anni i rapporti si erano incrinati e non si frequentavano quasi più. E loro due, anziani, erano rimasti soli, dopo una vita di lavoro, in quel palazzone che si affaccia sul mercato. Lui ex operaio Fiat, lei ex impiegata Inps. Piemontesi di vecchio stampo, benestanti: l'alloggio, qualche terreno, un appartamento in affitto e un box con dentro la vecchia 112 bordeaux. «Ma nonostante due discrete pensioni - ricordano i vicini -, vivevano in modo modesto, risparmiando». Maria Termi, classe 1904, era ormai bloccata da una labirintite che le creava da tre anni gravi problemi di equilibrio. «Non voleva più uscire», ricorda Elisa Pe¬ drale, 24 anni, infermiera che vive nel palazzo e che spesso seguiva la coppia di anziani. «Non camminava più, aveva una brutta bronchite e un principio di demenza senile. Alternava momenti di lucidità a forti smarrimenti. Ma Oreste, pur sofferente di cuore, era lucidissimo e l'accudiva in tutto. Si volevano davvero bene, ma non davano confidenza a nessuno. Chiusi, diffidenti. Vivevano barricati in casa, con finestre e tapparelle abbassate, forse per timore dei ladri». E' stata proprio lei, l'infermiera, a dare l'allarme giovedì pomeriggio. «Erano le 15,30 - ricorda -. L'inquilLna che vive di fronte a loro era appena rientrata dalle ferie, come me. Abbiamo chiamato il 113». Eppure c'era già stato un campanello d'allarme, queDa notte di metà luglio, quando Oreste Ferrerò fu soccorso in casa. «Venne il figlio, una persona mai vista - ricorda un'altra inquilina, Monica Davi -. Se ne andò poco dopo. Sollecitammo la guardia medica perché prendesse contatti con gli assistenti sociali. Quei due vecchietti avevano bisogno di mia mano, qualcuno che li seguisse. Se così fosse stato, forse almeno la signora Maria sarebbe ancora viva. Ma nulla, da metà luglio, è cambiato». Giacomo Bramando Già a metà luglio i vigili del fuoco dovettero intervenire Accanto, l'infermiera Elisa Pedrale e il figlio della coppia morta in corso Brunelleschi 27

Persone citate: Elisa Pe, Elisa Pedrale, Giacomo Bramando, Monica Davi, Oreste Ferrerò