«Il suo posto non è il carcere» di Ezio Mascarino
«Il suo posto non è il carcere» «Il suo posto non è il carcere» Dichiarato seminfermo di mente dal perito AMICIZIE PERICOLOSE E •'ricoverato nell'infer" meria delle Vallette, il suo letto è accanto alla finestra che si affaccia sul cortile. In carcere dicono che Franco Ellena, il giovane di vent'anni che ha confessato di avere scippato Maria Assunta Altini, la pensionata poi morta in ospedale alle Molinette, non si rende conto di quanto è accaduto. Lui al suo difensore, l'avvocato Armando Francia, ha mormorato: «E adesso, appena esco dal carcere mi affitto un appartamento, ma non da solo, mi metto con due amici». Il giovane sembra vivere in un mondo tutto suo, lontano dalla realtà. Ed è proprio quanto avevano detto di lui i periti, pochi mesi fa, quando era stato fermato per uno scippo. Difesa e accusa avevano chiesto la perizia psichiatrica. Identici i risultati: «Non è in grado di percepire quanto avviene nel mondo che lo circonda per una continua perdita di contatti con la realtà». Con una conclusione: seminfermo di mente. «Un caso delicato, dovremo valutare le condizioni mentali del giovane», dice il procuratore aggiunto Marcello Maddalena. «E trovare per lui un posto idoneo», aggiunge il pubblico ministero che si è occupato di questa tragica vicenda, Andrea Padalino. «Comunque, deve lasciare il carcere, la cella non è il posto per un ammalato di mente», insi¬ ste padre Albano della comunità di Narzole, dove Franco era ospite da alcuni mesi. «Ho chiesto venga trasferito nel repartino delle Molinette», ripete il difensore, avvocato Francia. Alla Mobile, gli uomini del dottor Sergio Molino, capo della omicidi, stanno verificando la confessione del giovane. Franco ha detto: «Sono stato io a scippare la donna». Ma era solo? Ancora Franco: «Con quei soldi sono andato a cena, assieme a due amici». Chi sono? Padre Albano, della comunità di Narzole, sostiene: «Qualcuno ha insegnato a Franco che lo scippo era un meccanismo facile per fare soldi. Sono loro i veri colpevoli di questo omicidio. Colpevoli di circonvenzione di incapace e istigazione a delinquere». Quando gli agenti delle volanti lunedì sera hanno fermato Franco, racconta il vice questore Giovanni Sarlo, qualcuno ha detto di aver già visto quel ragazzo nelle strade del quartiere. Esile e magro (pesa neppure cinquanta chili), con spessi occhiali e quel sorriso da eterno bambino. E ora qualcuno racconta che proprio per questo suo essere diverso, più debole e vulnerabile, Franco era a volte preso in giro dai compagni. Giochi crudeli. Sfidato a compiere atti che lo avrebbero reso, gli veniva detto, importante. E' accaduto ancora dieci giorni fa, in Sardegna, quando un gruppo di vacanzieri incontrati in spiaggia si era preso beffa di lui, facendolo poi bere fino all'ubriacatura. Mormora il difensore di Ellena: «Forse qualcuno lo ha spinto ad aggredire e derubare le donne per strada. Se così fosse, sarebbe lui il vero colpevole della morte di quella povera donna». Ezio Mascarino Il sacerdote che lo accudiva «Colpevole è chi gli ha insegnato che con uno scippo si fanno soldi facili» Il luogo dov'è avvenuta l'aggressione di Maria Altini la pensionata morta dopo il ricovero in ospedale
Persone citate: Altini, Andrea Padalino, Armando Francia, Ellena, Franco Ellena, Giovanni Sarlo, Marcello Maddalena, Maria Altini, Padre Albano, Sergio Molino
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