Pel Piero: sarà partita vera di Franco Badolato

Pel Piero: sarà partita vera Pel Piero: sarà partita vera «Ma l'obiettivo resta la Champions League» PRIMA FINALE DELLA STAGIONE VTORINO IERI, la Lazio, una Supercoppa per cominciare bene. Il trofeo Berlusconi ha detto che la squadra bianconera (con Inzaghi) c'è. Stasera arriva la Lazio (ma ancora senza Vieri). Il Delle Alpi apre i battenti, forse a pochi intimi, finora 5700 biglietti venduti. Un anno fa, con il Vicenza, fu 3-0 facile. Ripetersi: non è solo lo slogan di giornata ma la scommessa valida tutto l'anno. Da Del Piero a Lippi, dal leader in campo al «Migliore» in panchina ecco commenti, profezie, analisi sull'oggi e sul domani. Il fatto del giorno è Vieri a Roma. Dice Del Piero: «Sono sorpreso. Si era parlato molto di un suo eventuale ritorno alla Juve, ma da quello che aveva detto il suo presidente Gii pensavo che sarebbe rimasto in Spagna. Se vedessi Vieri subito in campo come avversario? Mi scapperebbe da ridere; sì, è questa la prima cosa che mi viene in mente. Siamo rimasti amici, ci lega la Nazionale, la stima è reci- proca e forte». E Lippi: «Sorpreso? No, anche perché non molti club in Italia avrebbero potuto ingaggiare Christian. La Lazio è stata la società più svelta. Probabilmente ha giocato molto la volontà del giocatore di tornare in Italia». Ovviamente Vieri alla Lazio vuol dire Lazio più forte. La favorita per lo scudetto? Ancora Del Piero: «Che Christian sia un grande giocatore lo si evince da quanto ha fatto nella Juve e in Spagna. La Lazio ha aggiunto un pezzo importantissimo al suo enonne potenziale. E' sul piano di Juve, Parma, Inter, Milan. Se poi saprà trovare l'amalgama, è possibile, anzi quasi certo, che Vieri possa fare la differenza. Cambiare tanto, cambiare poco. Noi abbiamo vinto sia nel primo sia nel secondo caso, ma azzeccarci è davvero una combinazione». E Lippi: «Vieri va a formare con Salas una coppia di assoluto valore. E' quindi scontato dire che la Lazio si è rafforzata». Stasera si gioca. Lippi, stavolta, ha la precedenza: «Vogliamo vincere. La Supercoppa è l'appendice della stagione precedente. Va onorata. Non penso a una Lazio dimessa per i problemi in difesa. Anche a noi mancano alcune pedine (squalificati Mirkovic, Monterò e Perrotta, ndr). Entrambe le squadre sono reduci dalla lunga fase di preparazione. Che loro abbiano problemi di intesa è logico, visti i cambiamenti che hanno fatto. Eriksson ha una rosa invidiabile, ma non possiede certo la bacchetta magica per sistemare tutto in pochi giorni. Bisognerà attendere la fine di settembre (dal 9 al 30 ben sette partite tra Coppa Italia, campionato e coppe attendono le otto euroitaliane, ndr) per dare giudizi meno sommari. Non solo sulla Lazio, anche su di noi». Del Piero: «Cominciano le partite che valgono. L'obiettivo? La Champions League, per provare a rivincerla dopo due finali amatissime. Ma fare tris in campionato sarebbe impresa Tandiosa, soprattutto per le differite del nostro torneo». Lifrsa • li giovanissimi. Birindelli, Iuliano Tudor e Pessotto. Dice Lippi «Due anni fa Iuliano, l'anno scorso Birindelli, adesso Tudor. 0 per nece. sit à o per convinzione non ho mai tenu'o in naftalina i nuovi arrivai; Il c. ^ato ha personalità e buone doti tecniche e atletiche». Centrocampo chi- i'a gioco a sprazzi. Spiega Del Piero: «Zidane, Deschamps e Davids sono tornati dalle vacanze dopo gli altri, sapremo presto ribaltare con maggior velocità le manovre. Io >; Inzaghi non siamo preoccupati, i rifornimenti arriveranno presto con la continuità dell'anno scorso». Franco Badolato Del Piero: «Vieri può far la differenza»