Nuovi esami contro il doping
Nuovi esami contro il doping Torino, per individuare steroidi Nuovi esami contro il doping TORINO. Dobbiamo imparare dai francesi per la gestione dei controlli antidoping: nel laboratorio di Parigi accreditato dal Ciò sono state evidenziate tracce di uno steroide anabolizzante, il nandrolone, negli esami cui erano stati sottoposti alci mi giocatori di calcio del massimo campionato transalpino. I riscontri risalgono all'autunno scorso. La notizia, in sé, è vecchia. Ma il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello l'ha valutata attentamente, parlandone ieri con il farmacologo Francesco Botrè, perché in Italia oggi non sarebbe ancora possibile effettuare con successo controlli del genere. I sequestri di documentazione nel laboratorio dell'Acquacetosa, a Roma, e le successive indagini dei collaboratori del magistrato torinese hanno fatto emergere quanto inefficace sia stata sinora la gestione dei test antidoping da parte del Coni. Anche il Ciò, la massima autorità sportiva nel mondo, sembra essersene reso conto: a Roma oggi fanno i conti con il rischio di vedersi ritirare l'accreditamento del Ciò per il laboratorio dell'Acquacetosa. E stanno correndo ai ripari: era stata acquistata un'apparecchiatura (che a Parigi viene utilizzata da tempo) dal costo superiore al miliardo e ora entrerà in funzione. Si potranno così effettuare analisi più complesse. Guariniello insiste sulla questione dei controlli antidoping perché la considera prioritaria nell'ambito di una politica di prevenzione. E, a questo scopo, raccoglierà stamane con attenzione la testimonianza di Luciano Nizzola, il presidente della Federcalcio che, nei giorni scorsi, ha più volte richiamato nelle sue dichiarazioni «la necessità di guardare avanti e di non fermare il progresso». Carraro, presidente della Lega calcio, è più chiaro: sì ai controlli antidoping incrociati urine-sangue, a condizione che vengano svolti con serietà. E il presidente della Fifa, Sepp Blatter, dice: «Se tutto quello che è successo quest'estate in Italia è servito ad appurare, come sembra, che il calcio è pulito, bene ha fatto Zeman a lanciare un grido d'allarme sul doping. Ma il calcio è uno sport collettivo, non è il ciclismo, si dovrebbe dopare tutta la squadra». Il caso francese del nandrolone (per cui finì nei guai, proprio oltralpe, la campionessa olimpica di mountain bike Paola Pezzo, riabilitata dal Coni) rappresenta anche un segnale d'allarme per il nostro calcio. Allarme che l'inchiesta di Guariniello ha già ampiamente lanciato con gli interrogatori delle scorse settimane, integrati ieri da quelli di Botrè, del dottor Giorgio Santini, presidente della Federazione medici sportivi, e di Elio Locatelli, ex et della nazionale azzurra di atletica leggera convocato da Guariniello per chiarire come mai, nei mesi scorsi, raccomandò alla Juventus i preparatori Guillermo Laich e Henk Kraajienhof. Definiti «stregoni» dal presidente del Coni, Pescante. Da Bologna, intanto, rimbalza una notizia significativa: a un cicloamatore sono stati sequestrati prima di una gara vari farmaci. Alcuni contengono il principio attivo del testosterone. [r. cri.] Il giudice Guariniello Il giudice Guariniello
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