Referendum contro gli stipendi d'oro di Raffaella Silipo
Referendum contro gli stipendi d'oro Referendum contro gli stipendi d'oro L'expm dal Molise: in Regione guadagnano troppo Gli stipendi agli assessori vanno assegnati in termini produttivi». L'ultima crociata di Antonio Di Pietro punta dritto al cuore delle amministrazioni regionali, «colpevoli» a suo parere di percepire compensi troppo alti per il loro scarso impegno nell'attività legislativa a sostegno della programmazione economica e quindi dell'occupazione. «Ora basta - dice l'ex pm al "Tempo" - bisogna moralizzare la politica e rivalutare il concetto della meritocrazia nella pubblica amministrazione». Meno milioni ai politici pigri, dunque. E la prima battaglia della nuova guerra santa, l'ex pm la vuole combattere nelle migliori condizioni possibili: dunque in patria, in Molise, e con un'arma familiare, il referendum. Così nei prossimi giorni il Circolo di Campobasso del movi¬ mento «L'Italia dei valori» proporrà «un referendum abrogativo per ridurre i compensi e le indennità dei consiglieri della Regione». A inaugurare la raccolta delle diecimila firme necessarie per ottenere il referendum secondo lo statuto, sarà lui in persona. «Chi viene eletto spiega il senatore al "Tempo" - deve governare e non pensare solo a come passare dall'una all'altra parte per convenienze politiche. Di fronte a ciò bisogna andare alle elezioni, dovunque ci si trovi. Invece nel Molise è molto in voga il salto della quaglia, ma non si fa granché in termini produttivi». Precisa poi, sempre al «Tempo», uno dei suoi luogotenenti, Lorenzo Lommano: «La battaglia vuole risvegliare la coscienza dei cittadini contro chi non solo non risolve i problemi dello sviluppo e dell'occupazione, ma mira soltanto a uno stipendio di oltre dieci milioni al mese o a maturare il periodo della pensione». Per la precisione, lo stipendio base di un consigliere è il 65 per cento di quello di un deputato (18 milioni 700 mila al mese, senza contare la diaria fissa e quella per ogni giorno di presenza in Parlamento), quindi sui dodici milioni al mese, ma se si appartiene a qualche commissione si arriva facilmente ai 14 e gli assessori toccano i sedici. Proprio il raffronto tra lo stipendio di un deputato e un consigliere suscita violente reazioni in Regione: «Il senatore Di Pietro dovrebbe cominciare a ridursi il suo, di stipendio, perché il nostro corrisponde al 65% di quello dei parlamentari - si ribella infatti Italo Di Sabato, segretario regionale del Prc -. Il referen¬ dum lo inizi da lì. Anche lui è stato eletto con il 65% dei voti del Pds, mentre guardava a destra ed è stato ministro con Prodi, quindi...». E il presidente della Regione Molise, Michele Iorio (Udr), rincara: «Sono d'accordo che vengano tagliati gli stipendi. Questo però deve avvenire a tutti i livelli. Vediamo pure il numero delle leggi che il Parlamento ha approvato finora e quindi potremo fare i raffronti. Per quanto riguarda la Regione Molise, comunque, sono dell'avviso che tutto questo spetti all'autonomia del Consiglio regionale». Come a dire, Di Pietro sarà anche nato a Montenero di Risaccia, ma è senatore per il Mugello, e comunque ai nostri milioni ci pensiamo da soli. Raffaella Silipo
Persone citate: Antonio Di, Di Pietro, Italo Di Sabato, Lorenzo Lommano, Michele Iorio, Prodi
Luoghi citati: Campobasso, Italia, Molise, Montenero
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