«Eltsin deve far pagare le tasse»

«Eltsin deve far pagare le tasse» «Eltsin deve far pagare le tasse» Ciampi: ma non può rinunciare alle riforme IL MINISTRO DELL'ECONOMIA mm roma lUH inistro Ciampi, la criavBsi russa sta spazzando i mercati. Lei con i suoi colleghi di Germania, Francia e Inghilterra ha inviato una lettera a Cernomyrdin. Cosa si aspetta? «Mi aspetto che il nuovo esecutivo della Russia possa acquisire rapidamente una piena capacità di governo. La fase di passaggio da un esecutivo all'altro deve concludersi al più presto e deve anche realizzare i chiarimenti che sono ancora necessari tra il governo e il Parlamento. Questa è la premessa perché si possa avere una ripresa di governabilità. Ed è il primo augurio che rivolgiamo con la nostra lettera al premier russo, con il quale ho avuto l'occasione di avere già contatti quattro anni fa quando ero presidente del Consiglio. La nostra iniziativa, poi, intende confermare la volontà dei quattro Paesi di aiutare la Russia a superare questo difficile momento. A stabilizzare la propria situazione interna». Con quali misure? «Il passaggio fondamentale è riprendere la strada delle riforme nel solco della politica economica che è già stata concordata dal precendente governo russo con il Fondo monetario internazionale. Ma è particolarmente necessario in Russia ricostituire un valido sistema tributario perché un regolare andamento delle entrate fiscali è elemento base di qualsiasi politica economica». Ma da Mosca arrivano anche segnali che lasciano temere un certo freno alle riforme. Quasi che la Russia non si senta capace di reggere il confronto con l'economia mondiale... «Non voglio entrare nel dibattito politico russo. Oltre a ricostruire un efficiente sistema tributario, il nuovo governo deve riuscire a recuperare la stabilità del sistema finanziario. Queste sono le due pietre angolari da cui partire per avviare a soluzione la crisi dell'economia russa: sistema tributario e sistema finanziario. Anche perché, come può un governo funzionare se gli si assottiglia di set- timana in settimana il flusso delle entrate tributarie? Le casse si svuotano. E non può pensare di risolvere i problemi stampando rubli». Dopo la lettera sono previste altre iniziative a livello europeo? «Teniamo presente che il mondo oc- cidentale, attraverso il Fondo monetario, ha stanziato circa 23 miliardi di dollari per la Russia. L'utilizzo di questi fondi è stato soltanto parzia¬ le. Sta alla Russia poterli utilizzare per intero rispettando gli impegni presi nel luglio scorso quando fu effettuato questo stanziamento. E 23 miliardi di dollari non sono pochi». La lettera che avete inviato a Cernomyrdin può essere considerata come una prima iniziativa dell'Europa del dopo-Maastricht? «La lettera è dei quattro Paesi europei che fanno parte del G7 che, non dimentichiamolo, è ormai un G8 con l'allargamento alla Russia. Quindi è anche una risposta di solidarietà di Paesi che sono accomunati dalla partecipazione a questo gruppo in cui la Russia è stata fatta entrare con un processo durato alcuni anni». Ministro, veniamo agli effetti della crisi russa... «Una prima considerazione importante va fatta sulle monete. Su come il sistema monetario europeo ha reagito a queste turbolenze. Le monete che fanno parte dell'Euro sono già fra di loro solidamente ancorato. E' un fatto rilevante che sottolinea l'importanza della scelta della moneta unica. E questa tenuta è sotto gli occhi di tutti». E a livello di Borse? «Un discorso sulle Borse deve partire da una premessa. Non dimentichiamo che questi accadimenti eccezionali a livello mondiale - prima della crisi russa c'è stata la crisi asiatica che ancora perdura - sono intervenuti su Borse che erano già portate a ridimensionare il movimento di espansione molto forte avuto in precedenza. Poi sono stati toccati in particolare Paesi che sono esportatori di materie prime, specialmente di petrolio, e questo si lega anche al livello piuttosto basso dei prezzi del petrolio». Ma ci sono rischi particolari per i Paesi che hanno maggiori rapporti economici con la Russia? «Crisi del genere creano sempre rischi. Sono vicende preoccupanti c non bisogna sottovalutarne la gravità. Certamente la crisi russa, come quella asiatica, ò un danno per l'eco- nomia mondiale. Ci sono Paesi più o meno esposti. Ma il danno è globale n per questo la preoccupazione, come si vede, è complessiva». Tutto questo avvine mentre da noi si prepara la Finanziaria. Teme che la crisi russa costringerà a rivedere alcuni conti? «Questa degli effetti immediati sui nostri conti è una prooccupazione minoro. D'altra parte anche oggi è emerso un andamento della finanza pubblica in linea con le nostro previsioni. Quindi non abbiamo particolari timori. Se dovremo fare degli aggiustamenti, li faremo sulla base di ima attenta verifica delle conseguenze. Dovremo fare un bilancio tra le cose che vanno peggio e quello che vanno meglio. Por esempio, i tassi d'interesse sono già più bassi di quanto avevamo previsto. Contavamo di avere a fine anno come punto centrale dei tassi d'interesse il 4,50 per cento per i Bot annuali e invece siamo già al 4,20 per cento. Ma in presenza di tutte queste turbolenze esterne che creano incertezza sul piano mondiale, noi dobbiamo creare certezze maggiori all'interno con i nostri comportamenti. Questo è ciò che dobbiamo perseguire». Si riferisce alla trattativa per un nuovo patto sociale che lei ha proposto? «Quando ho lanciato l'idea di un nuovo patto sociale, quello a cui miravo non era tanto il contenuto specifico della proposta, quanto confermare, irrobustire, il metodo introdotto con l'accordo del luglio '93 e, su questa base, aprire un confronto di merito sui nostri maggiori problemi. Questa è la strada che mi pare sia condivisa da non pochi». Ma c'è chi insiste con le critiche e con la minaccia di uno sciopero generale... «E' chiaro che quello che auspico, cioè il confronto e la concertazione, mùa a evitare proprio qualsiasi forma di lotta acuta». Enrico Singer Nessun timore per la Finanziaria E i tassi vanno meglio del previsto J § Se si assottiglia ilflusso tributario non può sopravvivere stampando i rubli sjij Vogliamo certezze, un patto sociale, più concertazione e non tensioni H «EltsCiamp Il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi A fianco il presidente dell'Eurobanca Duisenberg

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Cernomyrdin, Ciampi, Duisenberg, Eltsin, Enrico Singer, Inghilterra