Eltsin: resterò fino al Duemila

Eltsin: resterò fino al Duemila Il Presidente sembra aver ripreso il controllo della situazione ma Clinton Eltsin: resterò fino al Duemila Torna a Mosca e in televisione tenta di rassicurare i russi MOSCA NOSTRO SERVIZIO Boris Eltsin riappare dopo tre giorni di enigmatica assenza per tranquillizzare la nazione: «Rimarrò al potere fino alla scadenza del mio mandato costituzionale, nel 2000». Zar Boris ha smentito tutte le voci sulle sue imminenti dimissioni, annunciando però che ha deciso di non ricandidarsi più al Cremlino: «Ci sarà un nuovo presidente». In un'intervista diffusa ieri sera dalla tv russa e attesa da tutto il mondo, il capo di Stato è apparso stanco e affaticato, scandendo lentamente le parole. Ma è sembrato comunque un Eltsin diverso da quello che, lunedì scorso, aveva proclamato Viktor Cernomyrdin il suo «erede». Ieri ha preferito evitare l'argomento: «Cernomyrdin ha gli stessi poteri di qualsiasi altro premier, per le questioni strategiche si deve consultare con il presidente, il resto lo decide lui». Il presidente ha anche fatto un gesto di pace verso la Duma, smentendo di avere mai avuto l'intenzione di scioglierla. E più tardi in giornata ha mandato all'opposizione un altro segnale importante, licenziando il vicepremier Boris Nemzov e il negoziatore speciale con l'Occidente Anatolij Ciùbais. Due personaggi-simbolo delle riforme eltsiniane che la Duma - e Cernomyrdin non volevano più rivedere al governo. L'apparizione televisiva di Eltsin ha tranquillizzato gli ambienti politici, ma non i russi che hanno avuto dal presidente notizie poco rassicuranti sullo stato dell'economia: i prezzi aumenteranno e ci saranno nuove misure impopolari. Ma il padrone del Cremlino si è dichiarato «ottimista per natura» e ha dichiarato di credere che il programma anticrisi del governo farà uscire la Russia dalla crisi. Il presidente non ha precisato di quale programma si tratta. Cernomyrdin infatti annuncerà il suo piano solo lunedì prossimo, davanti alla Duma che si riunirà per confermarlo o meno in carica. Ma il premier designato ha ieri affermato che Eltsin appoggia il progetto anticrisi che è stato preparato insieme alla Duma e che viene giudicato come una completa svolta rispetto a quello di Serghej Kirienko. Il documento ha inquietato l'Occidente e ieri i ministri delle Finanze dei Paesi europei del G7 hanno inviato a Viktor Cernomyrdin una lettera in cui lo esortavano a proseguire le riforme. Un portavoce del ministero delle Finanze tedesco ha smentito che si tratti di un modo di «esercitare pressioni», bensì soltanto di un'indicazione sulle misure da prendere. Eltsin sembra comunque aver ripreso in mano la situazione. Ieri ha incontrato gli uomini più influenti del Paese: Cernomyrdin, il presidente del Senato Egor Stroev e il sindaco di Mosca Jurij Luzhkov. Ciascuno di loro ha cercato di giocare durante la crisi la propria partita, ma dopo l'incontro con il presidente i tre hanno dichiarato di aver «rimosso le proprie ambizioni personali» in nome degli interessi dello Stato. Smentendo le voci su un suo malore, Eltsin ieri ha avuto una giornata intensa, mostrandosi estremamente attivo: ha incontrato anche il presidente bulgaro Stojanov e il vicesegretario di Stato Usa Strobe Talbott, arrivato a Mosca per preparare il vertice con Bill Clinton, previsto per la settimana prossima. Ma è evidente che, nonostante le rassicurazioni ricevute, la Casa Bianca è inquieta: ieri l'ambasciatore Usa James Collins si è fatto riceve- re dal leader del pc Ghennadij Ziuganov, uno dei protagonisti principali di questa crisi. Lo stesso presidente americano ha lanciato un appello ai russi: non tradite le riforme e l'America vi aiuterà. I comunisti infatti insistono sulle dimissioni di Eltsin e hanno rigettato giovedì scorso una proposta di compromesso fatta dal Cremlino: interruzione della procedura di impeachment contro Eltsin e approvazione di Cernomyrdin in cambio di un prolungamento di due anni della legislatura attuale. E Ziuganov ha anche fatto capire ieri di preferire come premier russo Stroev o Luzhkov. Nonostante questo, Viktor Cernomyrdin è convinto di avere ottime probabilità di ottenere la fiducia dei deputati già lunedì prossimo. Il premier designato ha condotto ieri sera, insieme al capo dell'amministrazione presidenziale Valentin Jumashev, lunghe trattative con la Duma. All'uscita ha definito il risultato «eccellente». Ma è evidente che la partita è ancora aperta e che il negoziato continuerà anche nel fine settimana. AnnaZafesova Licenziati Ciubais e Nemzov, due personaggi-simbolo della linea liberista la cui testa è stata richiesta dalla Duma e dal pc Ziuganov continua a esigere le dimissioni del Presidente imSMì

Luoghi citati: America, Mosca, Russia, Usa