Schumi; «Tutto gioca per me»

Schumi; «Tutto gioca per me» FORMULA 1 Oggi prime prove in Belgio: il maltempo fa sorridere il tedesco, deciso a tentare il sorpasso su Hakkinen Schumi; «Tutto gioca per me» Auto a passo lungo e supermotore da qualifiche FRANCORCHAMPS DAL NOSTRO INVIATO Piove a più riprese, fa un freddo quasi polare. E Schumi sorride. Guarda il cielo nero e sorride. Ma non è solo l'asfalto bagnato che lo rende febee e fiducioso per il GP del Belgio. Dopo la vittoria in Ungheria la classifica è meno ostica e il futuro più roseo, la sfida con Hakkinen, per il titolo, aperta. «Onestamente - dice il tedesco della Ferrari - ho fiducia. Questo è un circuito che piace a tutti i piloti. A me in particolare. E noi abbiamo le carte in regola. Di sicuro sarà una corsa difficile, dura. Ma non vedo motivi che ci impediscano di ottenere risultati positivi, anche una vittoria». Perché il circuito delle Ardenne le è così congeniale? «Non lo so risponde -. Siamo vicini a Kerpen dove abita la mia famiglia, qui vengono tanti tedeschi, per me è come gareggiare in casa. In più il tracciato è bello, impegnativo e mi ha sempre trattato bene... In Belgio ho disputato gare fantastiche e in certe occasioni ho anche avuto fortuna. Tutto l'insieme mi dà la carica, mi sento bene». In più domenica la Ferrari festeggerà il suo 600° Gran Premio... «Sarà questa corsa o la prossima? balbetta Michael confuso -. Mi hanno detto che la festa si farà a Monza... In ogni caso: sarebbe meraviglioso celebrare la ricorrenza con un grande risultato. Inoltre lunedì il nostro Presidente (Luca Montezemolo, 51, ndr) compirà gli anni. Vorrei fargli un bel regalo». Non ci sono troppe pressioni? La classifica, le 600 corse, il presidente... «No, questo no. Non sono pressioni, ma motivazioni». E la Ferrari si presenta con la vettura modificata, a passo lungo. «Sì, l'abbiamo provata, anche se non abbastanza. Sotto certi aspetti va meglio di quella normale e quindi la usiamo. A Hockenheim non era ancora pronta. C'erano problemi di affidabilità, non ab¬ biamo voluto correre rischi. Adesso siamo più tranquilli. Dopo la gara in Germania, poco brillante, e i test di Monza, abbiamo capito e imparato. Sono stati fatti passi avanti. Ci sono cose nuove sulla F300 e altre arriveranno. Adesso sono meno preoccupato anche in vista del GP d'Italia». Ecco il nodo della questione. Rispetto ad Hakkinen, quante chances pensa di avere per agguantare il Mondiale? «Posso fare una breve analisi delle nostre possibilità. Qui dovremmo essere competitivi, ci siamo preparati abbastanza per giocarci il primo posto. A Monza non saremo in difficoltà come credevo. Il Nuerburgring è adatto per la nostra vettura. A Suzuka potrà succedere di tutto». La Ferrari sinora ha mediamente dimostrato di aver azzeccato la strategie di gara. Quanto sono importanti? «Lo sapete, la tattica è determinante. Tanto di cappello alla Ferrari. Ai box è la migliore. Quest'anno abbiamo vinto parec¬ chio grazie alle tempestive decisioni dei nostri tecnici e di Ross Brawn in particolare. Sono molto bravi, sono loro che decidono. Io mi limito ad andare più forte quando me lo chiedono. C'è una fiducia enorme fra il pilota e il team. Questo aiuta. Io amo essere un giocatore dentro a una formazione. Questo è anche uno sport di squadra. Le vittorie più belle, nella stagione, sono arrivate per il lavoro svolto tutti insieme». L'aw. Agnelli spera molto in questo titolo, anzi ha detto che lo vincerà Schumacher e non Hakkinen... «Ci ha fatto un gran piacere la visita di Agnelli a Monza. E' veramente una persona speciale, che parla chiaro. Ho letto la sua intervista e mi sono divertito. Per noi la sua attenzione rappresenta un grande appoggio. Per la Ferrari è come avere il turbo...». Ma basterà per battere il finlandese? Mika in Belgio non ha mai vinto, potrebbe essere un vantaggio psicologico per lei? «Si, forse, potrebbe essere. Ma credo che Hakkinen sia abbastanza esperto per non farsi travolgere dalle emozioni. E non penso che la nostra sarà una guerra di nervi, piuttosto vincerà chi avrà la miglior vettura e saprà sfruttarla al massimo». A proposito. La Ferrari ha fatto qualcosa di speciale per le qualificazioni? «A parte il nuovo motore da usare sabato nei giri cronometrati - ammette Schumacher rivelando che esiste un V10 più potente - non c'è nulla di particolare». Il tedesco parla anche di Zanardi, del suo possibile ritorno in FI alla Williams. «Mi farebbe piacere vederlo con noi - dice -. Magari ci darebbe qualche lezione. Lo conosco bene, dai tempi della Benetton. E' un ragazzo di talento. Ho visto la sua ultima gara in Indy, quando ha tamponato Al Unser. Lo hanno criticato, non credo l'abbia fatto apposta. E' corretto». Oggi prove libere. Piove. E Schumi sorride. Cristiano Chiavegato «A Spa è come correre in casa: qui ho avuto anche tanta fortuna Sarebbe stupendo far festa per la 600agara della Ferrari vincendo» «Sarebbe un bel regalo per Luca Montezemolo che compie 51 anni Agnelli? E' speciale e le sue parole per noi sono come un turbo» LE SCUDERIE VINCENTI FERRARI 118 MCLAREN 114 WILLIAMS 103 LOTUS 79 BRABHAM 35 BENETTON 26 TYRRELL 23 BRM 17 COOPER 16 RENAULT 14 ALFA ROMEO 10 LE PIU' PRESENTI FERRARI 599 MCLAREN 472 TYRREL 414 WILLIAMS 103 PROST [EX LIGIER1 355 ARROWS 317 BENETTON 263 MINARDI 217 JORDAN 109 SAUBER 93 STEWART 29 Michael Schumacher è tranquillo «Abbiamo fatto passi in avanti e poi siamo i migliori in fatto di tattica: ai box nessuno ci ha superati Questo è sport di squadra: c'è una fiducia enorme tra team e pilota»