Manca una legge sulla clonazione
Manca una legge sulla clonazione Rosy Bindi risponde ai ricercatori Manca una legge sulla clonazione ROMA L ministro della Sanità non mai avuto intenzione di bloccare la ricerca scientifi I ca ed anzi auspica un quadro di regole che ne consenta il potenziamento e il rilancio». Così il ministro Rosy Bindi, ha risposto ieri sera in un comunicato alla richiesta di «libertà di clonazione» avanzata sulle pagine della Stampa da Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello sviluppo dell'Università di Pavia e dai suoi collaboratori Silvia Garagna e Maurizio Zuccotti. Nella nota del ministro si rileva inoltre che «non si può dimenticare che l'ordinanza che vieta la clonazione animale e umana è stata dettata dallo stato di necessità, dalla assoluta assenza di regole». Il ministro osserva inoltre che «in questa delicata materia non ci si può limitare ad un semplice sì o ad un semplice no. Occorre invece definire, anche a tutela dei ricercatori più seri e responsabili, regole chiare che solo la legge può scrivere e le leggi non le fanno i ministri, ma il Parlamento. C'è bisogno insomma - conclude la nota del ministro - di un intervento legislativo che, anche alla luce della recente nuova normativa europea, offra presto le regole che oggi ci mancano». L'ordinanza cui fa riferimento la nota fu firmata dal ministro il 5 marzo 1997, a pochi giorni dalla notizia, pubblicata su Nature della nascita della pecora Dolly, il primo clone di un organismo complesso. Successivamente il vuoto legislativo è stato colmato reiterando l'ordinanza per quattro volte, rispettivamente il 6 giugno 1997, 6 settembre '97, 23 gennaio 1998 e lo scorso 30 giugno. L'ordinanza, che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre, vieta «qualsiasi forma di sperimentazione e di intervento, comunque praticata, finalizzata anche mdirettamente alla clonazione umana o animale». Nel frattempo uno schema di disegno di legge sulla clonazione è stato trasmesso dal ministero alla presidenza del Consiglio, ma non è finora giunto in Parlamento. Insieme all'ordinanza che vietava la clonazione, il 5 marzo '97 il ministro aveva firmato un'altra ordinanza, che vietava il commercio di gameti ed embrioni umani. Anche questo divieto è in vigore fino al 31 dicembre 1998. Un tavolo di consultazione promosso dal Comitato nazionale per la biosicurezza e le biotecnologie è in programma entro settembre e tra i temi all'ordine del giorno è prevista anche la clonazione. Per Leonardo Santi, presidente del Comitato e direttore dell'Istituto tumori di Genova, potrebbe essere l'occasione «per approfondire il problema in modo da fornire al ministro Bindi elementi utili». Il tema generale del tavolo di consultazione è il recepimento in Italia della direttiva Ue sui brevetti biotecnologici. «Pur indirettamente - ha osservato Santi - la direttiva ammette la clonazione animale, dato che esclude esplicitamente solo quella sull'uomo e la manipolazione di embrioni umani». Benvenga, per Santi, la richiesta di «libertà di clonazione» presentata dai ricercatori di Pavia, «formulata in maniera corretta e legittima». E a favore della richiesta di permettere anche in Italia la clonazione di topi e altri esseri viventi, escludendo solo gli esperimenti sugli embrioni umani e sulle scimmie si erano susseguite nella giornata di ieri le prese di posizioni del mondo della scienza: «Non conosco quei ricercatori di Pavia - ha dichiarato il Nobel Rita Levi Montalcini - ma la loro non è una richiesta sbagliata. Anzi, la trovo rispettosa e giustificata». Naturalmente, ha precisato, «sono d'accordo per quanto riguarda la clonazione di animali, quella umana è assolutamente fuori questione». Tra le voci spicca quella del genetista Edoardo Boncinelli, del San Raffaele di Milano: «Non vedo un motivo solo sulla terra per proibire la clonazione animale Quanto a proibire quella dei topi, lo trovo addirittura ridicolo e privo di senso». Topi clonati vengono usati in Italia, ha detto il ricercatore, perché si acquistano dall'estero. Anche per il direttore dell'Istituto di Biologia cellulare del Cnr, Glauco Tacchini Valentini «proibire la clonazione dei topi significa minare la ricerca di base in Italia». [s. e]
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