Bnl, le popolari al bivio

Bnl, le popolari al bivio Bnl, le popolari al bivio MENTRE l'Ina di Sergio Siglienti è ad un bivio (abbandonare la strategia portata avanti finora che puntava ad una fusione tra Banco Napoli e Bnl o accettare le condizioni poste dal Tesoro per entrare nel nucleo stabile della Bnl), gli analisti finanziari sono stati oggi ospiti a Piazza Albania per l'usuale presentazione della banca in vista della privatizzazione. La politica di contenimento dei costi della Bnl - hanno riferito alcuni partecipanti al termine dell'incontro piace agli analisti che non si mostrano nemmeno preoccupati, dicono, né per la mancata fusione col Banco Napoli né per le complesse trattative sulla costituzione del nucleo di controllo della futura banca privata. L'incontro ha visto la partecipazione dei rappresentanti del Tesoro, del management della Bnl e degli analisti iscritti nel sindacato di collocamento dell'offerta ai quali è stato presentato il progetto industriale approvato pochi giorni fa dal consiglio della Bnl. «Un progetto di fusione deve essere completamente condiviso altrimenti si presta solo a rischi. Insomma, se non ci sono le basi è meglio non precedere», ha riferito un operatore al termine della riunione. Anche la previsione di una redditività (Roe) del 14% viene condivisa anche perché analoghi livelli sono stati previsti nei piani d'impresa di altre grandi banche. Spetterà al Tesoro adesso cercare di stringere il cerchio. Già nei prossimi giorni sono attese risposte importanti dai potenziali partner ricevuti dall' azionista pubblico, banche popolari in testa, con le quali si è cominciato a parlare. Le prime reazioni sono di disponibilità a trattare, ma il tempo delle risposte non è ancora maturo. Resta poi tutta da definire la posizione dell'Ina, la compagnia assicurativa che sulla Bnl ha impostato e costruito la sua strategia e il filo delle alleanze (basti pensare al Banco di Napoli) e che rischia invece di trovarsi spiazzata dopo lo stop del Tesoro che ha giudicato inaccettabile la sua offerta per la banca. I vertici dell'Istituto di via Sallustiana preferiscono mantenersi su posizioni di basso profilo in queste ore (nessuna dichiarazione e nessun comunicato da tempo), in attesa di fare i giusti passi. Contatti diretti comunque con Carlo Azeglio Ciampi e Mario Draghi, i due registi della privatizzazione della Bnl, ci sarebbero stati in questi giorni ma poco si sa delle risposte che Sergio Siglienti e Lino Benassi avrebbero avuto da via XX Settembre. Restano le indiscrezioni che parlano, caso mai, di un reingresso dell'Ina nel nucleo stabile della Bnl ma sotto l'egida del Banco de Bilbao e con una quota leggera. Una soluzione comunque di ben diversa portata rispetto all'impianto originario del progetto che ipotizzava una partecipazione nell'ordine del 25%. Intanto è fissato per martedì primo settembre al Tesoro un incontro con il Banco Bilbao y Vizcaya e «probabilmente anche con altre banche». Fonti dell'istituto basco hanno annunciato all'agenzia Radiocor il prossimo vertice in via XX Settembre sul negoziato per la costituzione del nucleo stabile della Bnl. Ciampi in prima persona, rientrato lunedì dalle ferie, ha avuto una fitta serie di incontri e colloqui: con una rappresentanza delle banche popolari guidata da Siro Lombardini e con esponenti di altri istituti di credito.

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Lino Benassi, Mario Draghi, Sergio Siglienti, Siro Lombardini