Ronchi: Portofino è solo l'inizio

Ronchi: Portofino è solo l'inizio Il ministro dell'Ambiente, dopo le polemiche: «Le aree protette attirano il turismo di qualità» Ronchi: Portofino è solo l'inizio «Inutile opporsi, altre 5 riserve in arrivo» INTERVISTA IL MARE DA SALVARE ■ N fondo è una riservetta, PorI tofino, più ancora di Ponza. I Eppure il sindaco Artidi dice che mi odia e che sono un khomeinista. Semmai dovrebbe arrabbiarsi perché è stato fatto ancora troppo poco!». Il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi parla in tono che più pacato non si può e promette linea soft e un futuro pieno di eco-turisti dalle tasche ben fornite al decisivo appuntamento di oggi, quando incontrerà sindaci e autorità liguri per risolvere la polemica dell'estate, quella dell'istituzione della riserva marina nel golfo dei vip. Ministro, a Portofino sono sempre arrabbiatissimi. Annunciano cortei di barche e sono arrivati al punto di voler rivolgersi alla Consulta pur dì bloccarla. Qua.1 è la sua arma segreta? ((Appellarsi alla Consulta è un'iniziativa legittima. Vedremo come si pronuncerà. Ma credo che i margini di compromesso ci siano. Sono io ad aver chiesto di convocare questa riunione proprio per tentare un accordo: il punto, adesso, è la fase transitoria». Ce la spieghi. «Partiamo dai due punti di contestazione per Portofino: le attività subacquee, che saranno consentite dietro autorizzazione, escludendo però la pesca, e gli yacht, che dovranno essere ormeggiati a boe fisse e saranno banditi dalla piccola zona della riserva integrale. Proporrò al sindaco e agli enti locali che, fino a quando non diventi operativo l'organo di gestione del parco, non si interrompa la navigazione e che i sub possano continuare a immergersi liberamente». Spera davvero che sarà una fine estate più tranquilla di quanto non è stata finora? «Di certo, sarà una tregua di qualche mese, perché si dovrà risolvere la questione dell'organo di gestione». Questo è un altro punto dolente. A Portofino si vorrebbe inglobare la nuova riserva nel vecchio parco. Che cosa risponde? «Che non è possibile. Perché la riserva è di Stato, mentre il Parco è regionale». Allora, dove sta il compromesso? «Nella legge, che ci dà due vie. La gestione può essere affidata alla capitaneria di porto oppure a un consorzio, in cui sono rappresentati gli enti locali e le associazioni, ambientalistiche e scientifiche. Io privilegio questo secondo canale, perché permette e permetterà il coinvolgimento della comunità e dei sindaci». Ma comunità e sindaci sono allarmati anche dai risvolti economici: temono un crollo del turismo, voce numero uno della loro economia. Come riuscirà a rassicurarli? «Le cito uno studio delle Fs: il 60% degli italiani che si muove per il weekend e per le vacanze visita almeno un parco o un'area protetta nel corso dell'anno. E' la conferma dell'interesse per la natura e che le aree protette attirano flussi crescenti di turisti e di turisti di qualità. Per non parlare degli stranieri». Molti accusano la strategia del blitz per decreto, soprattutto dopo l'abolizione del Comitato nazionale per le aree protette, che raccoglieva allo stesso tavolo Stato e Regioni. Pensa che ci sia stato un problema di scarsa comunicazione tra istituzioni? «Guardi che di Portofino protetta si parla dal '92. Più in generale, però, sono d'accordo sul fatto che ci vorrebbe un organismo di confronto ad hoc». Allora, come spiega che a ogni suo intervento, ultimo quello per Ponza e Palmarola, si ripeta il copione della guerra tra lei, da una parte, e Regioni, Province e Comuni, dall'altra? «Perché la gente va sui media solo quando non è d'accordo. Ma per le Cinque Terre, per fare un esempio, sono stati gli stessi Comuni a essere protagonisti e a sollecitare l'istituzione delle riserve. E' chiaro che anche negli enti locali non c'è una sola posizione e sono molti gli amministratori lungimiranti. Hanno capito che la natura dev'essere considerata un capitale: se protetta, può rendere molto nel medio e ancora di più nel lungo periodo». Quali sono le altre riserve marine a cui sta pensando? «In progetto ne abbiamo 5: Ponza, Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Isole Pelagie e Isole Eolie, che si aggiungeranno alle 14 esistenti, Portofino compresa. Sei sono "storiche", 8 istituite da me». Tra quanto le vedremo? «Tra 6 mesi, un anno». I suoi piani, però, non finiscono qui. «No. Il mio ministero sta studiando con le Regioni il "Piano delle coste" e l'operazione "spazzini del mare". La prima iniziativa affronterà per la prima volta i problemi storici dell'erosione e dell'abusivismo e la seconda stanzierà un centinaio di miliardi per ripulire le foci dei fiumi, abbandonate da anni». Ministro, così tante mobilitazioni contro di lei non la fanno sentire un po' isolato? «Mi piacerebbe fare un referendum nazionale e vedere se non troverei il consenso per creare nuove riserve...». Gabriele Beccaria LA MAPPA DEL MARE PROTETTO RISERVE MARINE Già istituite: 14 Di prossima istituzione: 5 GIÀ' ISTITUITE • Golfo di Portofino (Liguria) • Cinque Terre (Liguria) • Miramare (Friuli-Venezia Giulia) • Parco dell'Arcipelago Toscano (Toscana) • Tavolara - Punta di Cavallo (Sardegna) • Penisola del Sinis - Isola Mal di Ventre (Sardegna) • Ventatene - Santo Stefano (Arcipelago Pontino, Lazio) Punta Campanella (Campania) Torre Guaceto (Isole Tremiti, Puglia) Porto Cesareo (Puglia) Capo Rizzuto (Calabria) Ustica (Sicilia) Isole Egadi (Sicilia) Isole dei Ciclopi (Sicilia) DI PROSSIMA ISTITUZIONE Ponza (Lazio) Capo Carbonara (Sardegna) Capo Caccia - Isola Piana (Sardegna) Isole Pelagie (Sicilia) Isole Eolie (Sicilia) Ora ai sindaci prometto una tregua fino a quando ci sarà un organismo di gestione p p (è & Anche negli enti locali c 'è chi ha capito che la natura è un capitale che rende nel tempo p p Ronchi«Inutile Il ministro dell'AmbientEdo Ronchi e nella foto in basso la baia di Portofino al centro dello scontro Il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi e nella foto in basso la baia di Portofino al centro dello scontro