Carne, Vienna all'attacco dell'Italia di Tito Sansa
Carne, Vienna all'attacco dell'Italia «Risarciteci» Carne, Vienna all'attacco dell'Italia VIENNA. E' guerra tra Austria e Italia, ormai da più di un mese. La causa è la carne bovina che importiamo ogni anno dalla Repubblica vicina per 20 milioni di chili, valore circa 200 miliardi di lire. Secondo l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Rieti i manzi e le mucche allevati in Austria contengono l'ormone stilbene (dietilstilboestrolo per gli esperti) che è altamente cancerogeno, per cui l'Italia ne ha bloccato l'importazione, rinviando al mittente la carne. In Austria il referto degli analisti reatini è passato inosservato al pubblico ma l'allarme è stato dato da Barbara Prammer, ministro per la Difesa del Consumatore. «Si tratta - ha annunciato - del più grave caso criminale nella storia dell'economia agricola del dopoguerra». Da quel momento (31 luglio) è crollato il prezzo della carne bovina austriaca che non solo non veniva più esportata in Italia, ma veniva anche rifiutata da importatori di Germania e Danimarca e da gran parte del pubblico in patria. Una perdita di diversi miliardi di lire a settimana. La guerra tra Vienna e Roma è scoppiata però soltanto più tardi quando analisi eseguite in laboratori austriaci hanno accertato che le carni respinte da Rieti erano sane. In Austria ha cominciato a diffondersi il sospetto che le analisi reatine fossero manomesse, opera di non identificati sabotatori interessati a bloccare la carne austriaca. Roma ha risposto picche, il ministero della Sanità ha fatto i nomi di 14 allevatori austriaci da mettere sotto osservazione. Vienna ha proposto, e Roma accettato, di far esaminare fese e lombate da sperimentatori neutrali in mi laboratorio olandese. E questo laboratorio ha accertato che di stilbene o altra sostanza letale non vi era minima traccia. Il medesimo responso è venuto dopo che Roma ha chiesto mia controanalisi: assoluzione piena. «Forse - ha detto qualcuno in Olanda - le analisi in Italia sono state fatte da persona inesperta con provette sporche». Ma, mentre ieri l'altro Roma era costretta a riaprire le frontiere ai quarti di manzo austriaci, a Vienna un funzionario governativo diceva che «stranamente viene trovata cancerogena solo la carne austriaca, il 40% della quale viene esportato hi Italia», accennando a «manipolazioni, delle quali comunque non abbiamo prove». Macellai, commercianti e allevatori austriaci, che accusano un danno di 210 milioni di scellini (30 miliardi), hanno chiesto mi risarcimento da parte del governo o della Comunità Europea o dell'Italia, e che sia cacciata la Prammer. Incombeva la minaccia di mia crisi di governo, per cui è stato necessario un Consiglio dei ministri, chiamato «vertice della carne bovina», che il cancelliere Klima ha convocato d'urgenza Salvata la testa della Prammer (socialdemocratica), il governo ha stanziato 60 milioni di scellini (8 miliardi) per propagandare la «buona reputazione della carne bovina austriaca». La Prammer è stata invitata dal cancelliere a «impiegare la sua forza per ottenere mi risarcimento dall'Italia». Klima ha scritto ima lettera a Prodi chiedendogli di far chiarezza sulle analisi di Rieti. Tito Sansa
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