Si dimette un ispettore Onu
Si dimette un ispettore Onu mamento chimico, biologico e nucleare. Ritter ha specificato che col rendere pubblica la sua lettera di dimissioni intende spingere gli Usa e l'Onu ad adottare un atteggiamento più duro nei confronti di Baghdad. Il governo Usa ha respinto le accuse di Ritter affermando che non ha mai allentato la pressione sull'Iraq. Un portavoce di Kofi Annan ha detto che il Segretario «non fa nulla su ordine dell'Iraq». Pronta la reazione di Baghdad: il regime iracheno ha subito accusato Ritter di aver innescato lo scorso febbraio una delle più gravi crisi tra l'Iraq e l'Onu con la sua insistenza nel voler ispezionare i palazzi del presidente Sad¬ dam Hussein. Ma Baghdad è andata oltre, rilanciando le mai sopite accuse di spionaggio nei confronti dell'ex capitano dei malines che - stando alla rete tv americana "Cbs" - sarebbe stato indagato dall'Fbi in base a voci secondo cui avrebbe trasmesso ad Israele informazioni segrete raccolte sull'armamento iracheno nella sua veste di ispettore. Non quindi una polemica con il segretario generale dell'Orni, ma la scoperta di questi asseriti collegamenti di Ritter con i servizi segreti israeliani (Mossad) e americani (Cia) sarebbe per gli iracheni il motivo della decisione dell'ex marines di dimettersi dall'Unscom. [Ansa] Si dimette un ispettore Onu «Una farsa il mio lavoro in Iraq Gli Stati Uniti hanno capitolato» NEW YORK. Clamorose dimissioni di un autorevole membro della Commissione ispettori dell'Orni in Iraq per il controllo del disarmo (Unscom). L'americano Scott Ritter se ne è andato accusando le Nazioni Unite, il Segretario generale Kofi Annan e gli Usa di aver «capitolato» di fronte a Saddam Hussein e di non forni¬ re adeguato sostegno all'Unscom. Ritter, nella sua lettera di dimissioni, scrive che non aver spinto avanti in maniera più aggressiva le ispezioni è stato «un arrendersi alla leadership irachena», che ha trasformato in una «farsa» gli sforzi della commissione per provare che l'Iraq sta nascondendo programmi di ar¬
Persone citate: Kofi Annan, Ritter, Saddam Hussein, Scott Ritter
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