«Una lista dei sindaci alle Europee»

«Una lista dei sindaci alle Europee» «Una lista dei sindaci alle Europee» Cacciari: il Movimento del Nord-Est diventa nazionale VENEZIA. Una campagna d'autunno agguerrita, nonostante gli strappi e le separazioni. Il movimento del Nord-Est, digerita la non brillante prova elettorale alle Amministrative, rassegnato all'addio dell'industriale padovano Mario Carraro e alla freddezza del sindaco triestino Riccardo Hly, rilancia il partito dei sindaci nella prospettiva di «correre autonomamente» alle prossime elezioni europee. Con un simbolo, un giornale e l'alleanza tra i primi cittadini italiani. La strategia è stata annunciata ieri a Mestre dal movimento, presenti Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, il sen. Mario Rigo, i sindaci di Belluno e Rovigo, Maurizio Fistarol e Fabio Baratella e l'ex fondatore della Liga Veneta, Franco Rocchetta. L'ambizione è la creazione di una base nazionale, che trascini con for- za il dibattito sulle riforme istituzionali e il federalismo, per scuotere un sistema inchiodato e segnato dal fallimento della Bicamerale. Ma questa campagna d'autunno sembra anche una sorta di ultima scommessa, con una posta in gioco di rilievo particolare. Molti dei leader del partito dei sindaci sono primi cittadini che si avvicinano alla scadenza del mandato (Rutelli e Bianco) o che non potranno più essere rieletti (come Cacciari) e che dunque legittimamente cercano un molo per il futuro. Ma sarà anche l'occasione per vedere se quella spinta che portò i sindaci di mezza Italia a marciare su Roma è ancora forte o se è già una stagione che sta tramontando. «La nostra attività - ha detto Cacciari - non può più essere di tipo regionale e locale, ma investe tutto il movimento dei sindaci, nella sua strutturale alleanza con l'imprenditoria sana e intelligente, che non punta soltanto a incassare guadagni». Un respiro nazionale che però, per Cacciari, non deve «perdere i caratteri di forza spiccatamente locale». Il movimento verrà suddiviso in una rete organizzativa a livello provinciale. A Venezia resterà un coordinamento regionale, che sarà sede di dibattiti di politica generale, con alcune Commissioni tematiche tra cui quella che dovrà redigere una proposta di statuto per la Regione autonoma del Veneto. «Dobbiamo proporre alla gente - dice Cacciari qual è la nostra idea di Veneto autonomo, perché un referendum consultivo senza proposte concrete è come far firmare una cambiale in bianco». Tra gli appuntamenti pubblici di settembre c'è l'incontro con i sindaci del Nord-Est a Marghera e due assemblee pubbliche a Treviso e Vicenza. Entro la fine del mese dovrebbe uscire l'organo d'informazione e del movimento. Infine sono in corso contatti con altre forze regionaliste per valutare se presentarsi alle prossime europee con una propria Usta e un proprio simbolo. «Non voghamo grandi adesioni formali - ha sottolineato Cacciari perché il nostro movimento punta alla condivisione di grandi idee». Il sindaco lagunare preferisce «vedere se c'è in Italia un'opinione pubblica tale da poter innescare di nuovo il processo delle riforme. Oppure ci dicano che non ce n'è bisogno o che basta una serie di leggine». E in serata, sentendosi "toccato", il ministro Bassanini ha replicato con stupore che «proprio i sindaci, in passato, hanno lavorato per attuare con convinzione le riforme della Pubblica amministrazione, che non sono leggine». L'obiettivo resta sempre quello di scardinare il centralismo di Roma, tentando di rubare terreno alla Lega («Possiamo parlare a buona parte del suo elettorato», ha detto Cacciari), anche se il progetto del movimento del Nord-Est rischia di essere antagonistico allo stesso Ulivo. Prudente e perplesso si è detto Riccardo Illy, che ieri non è stato neppure invitato e che, in attesa di «capire meglio», non rinuncia a una battuta velenosa: «Mi auguro che l'obiettivo primario non sia solo quello di correre per le Europee». Alto, politicamente, invece il discorso di Cacciari: «Le riforme istituzionali non potranno venir fatte da questo Parlamento, l'inceppo dopo la fine deila Bicamerale è oggettivo, e non ritengo possa essere superato». Secondo il sindaco veneziano «occorre che scenda in campo una nuova formazione politica, perché entrambi i Poli hanno dimostrato di essere solo cartelli elettorali». «Un impegno deciso per le riforme istituzionali - ha concluso di sicuro spaventerà coloro che non le vogliono, che sono il vero partito trasversale che finora ha vinto». Maria Grazia Raffele «Avremo un giornale e un simbolo Le riforme non potranno più venir fatte da questo Parlamento» Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari