I precedenti

I precedenti I precedenti Dal divorzio alla scuola ROMA. Non sono slati frequenti, ma non sono mancati negli anni scorsi episodi di «attivazione» dei canali diplomatici da parte del Vaticano nei confronti dell'Italia. Le cronache registrano anche momenti di intenso attrito riguardanti in particolare scelte normative compiute dall'Italia. L'episodio più «caldo» risale agli Anni Settanta con l'introduzione della legge sul divorzio quando Papa Paolo VI lamentò un «vulnus» ai principi del Concordato. Nel 1987 scoppio il caso della facoltatività dell'ora di religione nelle scuole: l'allora presidente del Consiglio Goria chiese «una sospensione dei lavori della Commissione cultura della Camera» sull'argomento, a seguito di una richiesta in via informale della Santa Sede in cui si metteva in guardia dal pericolo di violare i principi del Concordato. Nessuna nota ufficiale. «No comment» anche da parte del portavoce vaticano Navarro che tuttavia si rifiutò di smentire le voci di un intervento della Santa Sede presso il governo italiano. E ancora un passo diplomatico del Vaticano, si ebbe nel febbraio '93, a proposito dei matrimoni canonici. Il «ministro degli esteri» del Papa mons. Jean-Louis Tauran consegnò una nota verbale all'ambasciatore d'Italia presso la Santa sede, Baldocci, nella quale si affermava che nei matrimoni canonici c'è mia «riserva di giurisdizione» della Chiesa e che tale interpretazione era nota al governo italiano prima della ratifica dell'accordo di revisione del Concordato del 1984. In altri termini, la Santa Sede sosteneva che solo i tribunali ecclesiastici hanno competenza a giudicare sulla nullità dei matrimoni concordatari, cioè celebrati in chiesa. [Ansa]

Persone citate: Baldocci, Jean-louis Tauran, Navarro, Paolo Vi

Luoghi citati: Italia, Roma