Al Cremlino è cominciato il dopo-Eltsin

Al Cremlino è cominciato il dopo-Eltsin Chernomyrdin annuncia in tv misure per frenare il crollo del rublo: «Abbiate fiducia» Al Cremlino è cominciato il dopo-Eltsin Frenetiche trattative sulle dimissioni di zar Boris MOSCA NOSTRO SERVIZIO Per la prima volta in tutta la sua storia di monarca quasi assoluto, Boris Eltsin si piega a un negoziato diretto con l'opposizione per cedere una parte del suo potere. E mentre l'economia si sgretola e circolano voci inquietanti sulla salute di zar Boris, il panico al Cremlino sale di ora in ora. Ormai è quasi ufficiale: gli uomini del Presidente non stanno trattando più per la sua sopravvivenza, ma le condizioni per le sue dimissioni. Per tutta la giornata, ieri Mosca ha vissuto in un'ansiosa attesa del peggio. In Borsa, nelle redazioni dei giornali, nei corridoi dei ministeri la domanda chiave non era più «se», ma «quando». Secondo le voci che circolano insistentemente, dopo aver proclamato, lunedì scorso, Viktor Cernomyrdin come suo «erede», Boris Eltsin si è attaccato a una bottiglia di vodka e se ne è staccato solo due giorni dopo, colpito da un ictus. E molti aspettavano un annuncio delle dimissioni già per ieri sera. La rete americana «Cbs» ha diffuso in serata la notizia che Eltsin aveva già firmato una lettera di dimissioni, che però sarebbe stata resa pubblica soltanto dopo la conferma in carica del premier designato Viktor Cernomyrdin da parte della Duma. Una rivelazione subito smentita dal Cremlino, così come le voci sul malore del Presidente, definite dai suoi uomini «puro delirio». Anche il vicesegretario di Stato Usa, Strobe Talbott, in visita a Mosca per prepa- rare il summit di Eltsin con Clinton (è stato confermato ieri da Washington), ha negato le voci sulla morte politica di zar Boris. E secondo il portavoce presidenziale Eltsin è in ottima forma e lo si potrà vedere oggi, quando incontrerà il presidente bulgaro Stojanov. Di sicuro su Eltsin premono la figlia e la moglie, che ha confidato ad amici: «Non si può morire per la poltrona al Cremlino». Ma il presidente è ormai con le spalle al muro. Lo si è capito ieri mattina, quando il suo portavoce Serghej Jastrzhembskij - che è anche vicecapo deU'amministrazione presidenziale e uno degli uomini più vicini alla famiglia numero uno della Russia - aveva acconsentito a incontrare Ghennadij Ziuganov. Alla domanda se si era discusso di garanzie per il Presidente, il leader comunista ha risposto: «Non nei particolari». Jastrzhembskij a sua volta ha fat- to capire che Eltsin è pronto a trattare con l'opposizione per una riduzione dei suoi poteri. L'amministrazione presidenziale ha rigettato il progetto proposto dai deputati. Secondo Jastrzhembskij, la Duma «chiede troppo», ma poi ha fatto capire che c'è spazio per ulteriori negoziati. La commissione formata dalle due Camere del Parlamento e dal governo propone infatti di ridisegnare completamente il sistema politico russo: un esecutivo praticamente indipendente e molto legato alla Duma. In cambio, il Presidente otterrebbe l'immunità dagli attacchi dell'opposizione, in attesa dell'Assemblea Costituente che dovrebbe varare la nuova Costituzione in vista delle elezioni presidenziali del 2000. Ma è una data che sembra lontanissima. Chernomyrdin ha cercato ieri sera di raffreddare gli animi, annunciando in tv di aver preso decisioni per arrestare la caduta del rublo: misure concordate cor. il direttore del Fondo monetario intemazionale Michel Camdessus, che avrebbe riconosciuto «la sua responsabilità morale» nella crisi russa. «La situazione nel Paese è complicata ma non ingestibile», ha detto Chernomyrdin, «L'obiettivo principale è fermare la caduta del rublo, non lasciare che distrugga l'economia e limitare per i cittadini le perdite dovute a questi scossoni finanziari. Se le autorità dimostreranno forte volontà e la gente comune avrà fiducia in loro, la vita tornerà presto alla normalità. Se invece le autorità sono deboli e indecise non funzionerà nulla». Cernomyrdin ha comunque conquistato ieri un alleato cruciale: Alexandr Lebed. Il carismatico generale ha dichiarato, dopo aver incontrato il premier ad interim, una «totale unità di vedute», senza però specificare. E anche se Lebed ha smentito una sua partecipazione al governo, molti non escludono che il generale apparirà al fianco di Cernomyrdin con la sua popolarità e la sua immagine di «uomo forte». Il più richiesto era però il leader comunista che ha incontrato i due uomini che potrebbero diventare tra pochi mesi i suoi concorrenti principali alle presidenziali: Viktor Cernomyrdin e il sindaco di Mosca Jurij Luzlikov. Il destino di Eltsin viene ormai deciso senza di lui. Anna Zafesova II leader sarebbe in pessime condizioni Anche moglie e figlia lo invitano a «non morire per la poltrona» Con il rublo in picchiata, i moscoviti fanno la coda davanti ai negozi per accaparrarsi tutto quello che può essere considerato un piccolo investimento. A destra, Serghiei Kirienko

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