All'asilo col telefonino
All'asilo col telefonino La svedese Ericsson prepara il cellulare dai tre anni in su All'asilo col telefonino DOPO la televisione baby-sitter, ipotesi che divide i genitori fra amici e nemici del piccolo schermo, arriva la mamma cellulare. L'idea è venuta al gigante della telefonia mobile svedese Ericsson che in un paio d'anni metterà sul mercato un telefonino studiato appositamente per i bambini dai tre anni in su. Il rivoluzionario apparecchio non avrà l'ormai classica tastiera con i numeri, ma solo un bottone con la foto della mamma. Il bambino lo preme e il telefono compone automaticamente il numero telefonico. Oppure, invece del pulsante, l'apparecchio potrà essere attivato a comando vocale. Non è dato di sapere se è previsto un telefono con l'immagine del papà o di altri componenti della famiglia. Il cellulare da asilo sarà così piccolo che potrà essere inserito nel giocattolo preferito dal bambino, un'orsacchiotto o la bambola Barbie, ad esempio. «Stiamo sviluppando questa nuova tecnologia in stretta collaborazione con genitori e bambini», dice il capo del settore marketing della Ericsson Bo Albertson al quotidiano danese «Berlingske Tidendè», il quale è convinto che per l'azienda sia un buon investimento anche in prospettiva. «Le ricerche sui bambini - rileva - hanno dimostrato che più è precoce il rapporto commerciale con loro e più quando cresceranno rimarranno fedeli al marchio». La mamma telematica, anche se può essere utile, crea molte perplessità. «I bambini dovrebbero avere sempre vicino un adulto pronto a rassicurarli», dice il presidente della commissione danese per i diritti dei minori. Ma lo stesso Per Schultz Joergesen ammette che viviamo in una società dove spesso i genitori sono lontani dai figli e che quindi il cellulare da asilo «fornisce ai piccoli che hanno bisogno di un contatto umano la possibilità, schiacciando un bottone, di comunicare con la mamma o il papà ». E, comunque, aggiunge il presidente della commissione per i diritti dei minori, se i bambini proprio devono avere un cellulare questo non deve essere mimetizzato in un giocattolo. «Sarebbe - dice un modo subdolo per conquistare nuovi consumatori». Oltretutto va considerato che i bambini, soprattutto i più piccoli, non hanno la consapevolezza dei costi e dunque la bolletta potrebbe finire per trasformarsi in una salatissima minaccia. Simili perplessità manifesta l'ombudsman danese dei consumatori Hagen Joergensen, secondo il quale la stessa idea di mamma telematica ha in sé qualcosa di patologico. «Anche se mi rendo conto che il cellulare per bambini andrà incontro alle esigenze di molte famiglie, resto contrario - afferma - a che i più piccini siano trasformati in "target" commerciali. Non è giusto influenzarli per trasformarli in consumatori», [r. e. s.j
Persone citate: Hagen, Joergensen, Schultz Joergesen
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